Netanyahu, 'questo è cessate il fuoco, non fine della guerra'
"Attualmente siamo in un cessate il fuoco, sottolineo, un cessate il fuoco, non è la fine della guerra". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, in seduta speciale con il governo nella città del nord di Nahariya, al confine con il Libano. . (Tiscali Notizie)
La notizia riportata su altre testate
Hanno colto l’occasione fornita dal mutamento intervenuto nella situazione geopolitica della regione Con la Russia di Putin, grande alleata di Assad, concentrata sul fronte ucraino, con i miliziani di Hezbollah ridimensionati militarmente da Israele e non in condizione di mandare dal Libano combattenti in Siria per sostenere l’esercito di Assad. (ilmattino.it)
L'attacco dei gruppi sostenuti dalla Turchia è avvenuto pochi giorni dopo che il gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS) e le fazioni alleate hanno lanciato un'offensiva lampo dalla Siria nordoccidentale vicino al confine turco, strappando fasce di territorio al controllo del governo, tra cui la seconda città della Siria, Aleppo. (il Dolomiti)
Sono gli ultimi giorni di dicembre 2016 e Damasco è fredda, forse più del solito. La gente, dopo essersi lasciata alle spalle il Natale, affolla le vie della città sognando l'anno che verrà. (il Giornale)
LaPresse (LAPRESSE)
Contemporaneamente intorno al regime di Assad si muovono più o meno indirettamente Turchia, che appoggia i ribelli, e Russia, tradizionale alleato della Siria. Di Beppe Boni ROMA A quattro giorni dalle fiammate di rivolta in Siria con le diplomazie di mezzo mondo che si agitano senza avere i tasti esatti da premere, i ribelli jiadisti continuano ad ampliare il loro raggio d’azione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Siria. Nel paese sono entrate milizie sostenute dall’Iran per aiutare le forze dell’esercito di Bashar Al-Assad che combattono contro i ribelli jihadisti. (TV2000)