La parabola dell’affluenza, quando l’Emilia-Romagna trainava col 97% di votanti
Bologna – C’era una volta una regione in cui votava il 96,62% degli aventi diritto. Era l’Emilia-Romagna del 1975, quella in cui alle urne ci andavano quasi tutti, letteralmente. Quella della guerra fredda e delle grandi ideologie. In campo Pci e Dc con sistema proporzionale. Il candidato “governatore” — termine peraltro improprio — non esisteva. Altro che uomo forte o scelte glamour. Il presiden… (La Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il primo dato sull’affluenza alle urne in questa tornata di elezioni regionali 2024 in Umbria non è dei più esaltanti. A mezzogiorno di domenica 17 novembre hanno votato circa il 9,5% degli aventi diritto, meno della metà di quanti si recarono ai seggi nel 2019 (19,88%): all’epoca però si votava in una sola giornata. (Open)
Alle urne oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15 Sono quattro i candidati alla presidenza dell'Emilia-Romagna: Michele De Pascale per la coalizione di centrosinistra, Elena Ugolini per la coalizione di centrodestra, Federico Serra per Potere al Popolo, Pci e Rifondazione Comunista, Luca Teodori per la lista civica 'Lealtà Coerenza Verità'. (Adnkronos)
Le sfide si intrecciano in uno scenario che vede la premier Giorgia Meloni guidare il centrodestra nell'impegno a consolidare posizioni strategiche, mentre il centrosinistra tenta il rilancio del "campo largo" con segnali di unità tra Pd, Movimento 5 stelle e forze liberali di centro. (Today.it)
L’Emilia-Romagna e l’Umbria vanno al voto per le elezioni regionali. (Sky Tg24 )
Urne aperte per le elezioni regionali in Umbria ed Emilia-Romagna. Si vota fino alle 23 di domenica 17 novembre e lunedì 18 dalle 7 alle 15. Sono chiamati alle urne oltre 4 milioni di elettori. Leggi - Emilia Romagna, la guida al voto e le ultime notizie (Italia Oggi)
Donatella Tesei chiede agli umbri la riconferma come governatrice mentre gli emiliano romagnoli dovranno scegliere il successore di Stefano Bonaccini Il centrosinistra tenta il rilancio del "campo largo" con segnali di unità tra Pd, Movimento 5 stelle e forze liberali di centro. (Today.it)