Come si giunse alla Nakba

Ogni anno, il 15 maggio, il popolo palestinese ricorda la Nakba, letteralmente disastro o catastrofe. Settantasei anni fa, 700mila palestinesi vennero cacciati dalle proprie case dal nuovo Stato di Israele. Era il 1948, l’anno in cui la Palestina perse la guerra contro Israele. Il 15 maggio è il ricordo di una sconfitta, ma anche l'inizio delle violenze e delle persecuzioni (Inside Over)

Su altri giornali

Mentre la guerra nella Striscia di Gaza e i ripetuti ordini di evacuazione dell’esercito israeliano hanno costretto i civili a lasciare più volte le loro case e rifugi, i palestinesi di tutto il Medioriente ricordano la Nakba (‘la catastrofe’ in arabo) successiva alla creazione dello Stato di Israele nel 1948 (Il Fatto Quotidiano)

Nel 1947 esistevano 418 villaggi palestinesi; tre anni più tardi sarebbero scomparsi dalle carte geografiche, sostituiti da 161 insediamenti ebraici. “Non c’è un solo luogo costruito in questo paese che non abbia avuto una popolazione araba”. (ISPI)

Non si ferma la protesta studentesca a sostegno della Palestina iniziata lunedì e che ieri sera è andata avanti con il corteo e la fiaccolata in memoria della Nakba, l'esodo palestinese... (Virgilio)

Nuovo corteo per la Palestina a Napoli, con la partecipazione di circa seicento studenti che hanno provato a raggiungere la sede del consolato Usa, protetta da un ingente schieramento di forze dell'ordine. (Corriere della Sera)

Il corteo si sta svolgendo in maniera tranquilla. Gli studenti, con striscioni e cartelloni, sono partiti da Porta di Massa. (ilmattino.it)

Nonostante la pioggia, decine di persone hanno accolto l’invito di “Ferrara per la Palestina” a scendere in piazza per chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza. Il 15 maggio è un giorno significativo, perché segna l’anniversario della Nakba del 1948 quando più di 700mila palestinesi furono costretti ad abbandonare la propria terra dopo la fondazione dello stato di Israele (Estense.com)