La Germania blocca le richieste di asilo dalla Siria

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Il Messaggero Veneto ESTERI

Il ministero dell'Interno tedesco ha deciso di stoppare le decisioni sulle richieste di asilo da parte dei siriani, in seguito alla caduta di Assad. Lo scrive il portale di Der Spiegel. Al momento non è chiaro come si svilupperà la situazione, ha affermato un portavoce del ministero citato dal magazine, per questo motivo non è possibile fare delle valutazioni fondate. . (Il Messaggero Veneto)

Ne parlano anche altre fonti

La Segreteria di Stato per la migrazione (SEM) ha sottolineato che le conseguenze del cambiamento dei rapporti di forza in Siria sulle procedure di asilo in Svizzera non sono ancora prevedibili. E ci vorranno diverse settimane, o addirittura mesi, perché la nuova struttura e la sua stabilità prendano forma. (Corriere del Ticino)

La Grecia ha sospeso le richieste di asilo di circa 9.000 siriani, secondo Reuters online citando una fonte di alto livello del governo ellenico. Dopo la Germania, anche Austria, Grecia, Danimarca, Norvegia hanno annunciato la sospensione delle domande di asilo per i siriani, insieme alla Svezia che sospenderà anche le decisioni di espulsione. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Sempre nel 2012, durante l'Ora delle domande il consigliere nazionale Hans-Jörg Fehr chiese, sulla scia della guerra civile scatenatasi in Siria e sulla base di alcune stime che attribuivano al clan del presidente Bashar al-Assad ricchezze fino a 120 miliardi di dollari: «Perché finora in Svizzera sono stati congelati solo averi siriani per un totale di 50 milioni?». (Corriere del Ticino)

Dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, la Svizzera ha invitato tutte le parti coinvolte nella guerra civile in Siria a rispettare il diritto internazionale umanitario. I civili devono essere protetti. (tvsvizzera.it )

La vittoria dei ribelli che nel giro di pochi giorni hanno marciato sulla capitale Damasco non significa però che le 28’000 persone provenienti dal Paese mediorientale e che oggi vivono nella Confederazione rientreranno presto in patria. (rsi.ch)