Viadana, la confessione del killer 17enne: “Ho ucciso Maria Campai con una mossa di wrestling”
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Nell'ambiente del wrestling è una mossa di sottomissione molto comune, ma finta. Nel immaginario distorto fatto di supereroi cinematografici, videogames, serial killer televisivi e assassini veri, culto del corpo e arti marziali miste, che popolava la testa del 17enne di Viadana, Mantova, accusato dell'omicidio premeditato di Maria Campai, è diventato il gesto con cui le ha tolto la vita strangolandola: un braccio attorno al collo, l'altra mano a bloccare la presa, con l'assassino inginocchiato alle spalle della vittima, che è... (Necrologie La Provincia Pavese)
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È durata oltre quattro ore l'autopsia su Maria Campai, la donna di 42 anni di nazionalità romena, il cui cadavere è stato trovato nel giardino di una villa abbandonata nel centro di Viadana (Mantova):. (leggo.it)
L’autopsia sul corpo di Maria Campai, eseguita martedì primo ottobre, aggiunge ulteriori elementi relativi alla sua morte. E' stata strangolata con braccio e avambraccio «con una mossa da wrestling», come ha ammesso lui stesso, appassionato di Mma, lo sport da combattimento. (ilmattino.it)
Ma era tutto già pensato prima nella mente dell’assassino, oppure è stato un raptus a fare scattare quella mossa? La strategia degli avvocati che difendono il 17enne indagato per l’omicidio di Maria Campai, e in carcere al Beccaria in attesa delle nuove tappe del dibattimento dopo la convalida del fermo di lunedì, mira a smontare l’accusa contestata della premeditazione. (OglioPoNews)
Il ragazzo di 17 anni di fronte al giudice: "Mi sono dovuto difendere". In pratica una confessione per la morte della 42enne Maria Campai. “Non è stata una aggressione. Mi sono solo difeso”. Questo, in buona sostanza, quanto il 17enne di Viadana avrebbe detto al giudice per le indagini preliminari nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto lunedì 30 settembre 2024 a Brescia, presso il Tribunale dei minori. (Prima Mantova)
Aveva cercato su internet come uccidere a mani nude inneggiando a Filippo Turetta, l’omicida di Giulia Cecchettin, scrivendo «io sto col bravo ragazzo» e sul suo profilo Instagram il giorno prima dell’arresto ha messo una sua foto con scritto "Brian Moser", killer di prostitute della serie Dexter. (Gazzetta di Parma)
L'analisi sul cadavere della 42enne è durato circa quattro ore. E i traumi sul suo corpo rivelano una versione dei fatti che stride con il racconto del giovane ora in carcere (Open)