Battistini, il caso agita la politica e arriva in Vigilanza. L’UsigRai contesta il rientro

“Fare retromarcia su uno scoop giornalistico è un errore”, ha scritto l’esecutivo in una nota a proposito del ritorno della troupe del Tg1. Intanto la politica si accende e Boschi (IV) promette di portare il caso in Vigilanza. E per Battistini arriva anche l’odio social La decisione della Rai di richiamare in Italia Stefania Battistini e Simone Traini – dopo l’apertura da parte delle autorità russe di un procedimento a loro carico per il servizio sull’avanzata ucraina nella regione di Kursk – non è stata vista di buon grado dall’UsigRai. (Primaonline)

Se ne è parlato anche su altri media

Da un lato, Mosca intensifica la sua propaganda, accusando Kiev di essere caduta in una trappola orchestrata da Vladimir Putin e puntando il dito contro i media occidentali, con la portavoce Maria Zakharova che denuncia apertamente i giornalisti italiani per la presunta glorificazione di simboli neonazisti. (QuiFinanza)

Si muove in queste due direttrici la nuova fase della guerra tra Mosca e Kiev, con gli ucraini che sperano di poter consolidare le loro posizioni nella regione di Kursk - anche in altre aree limitrofe - per poterle «scambiare» con le proprie regioni occupate dai russi in un eventuale futuro tavolo di trattative. (La Stampa)

Giornalista Rai Stefania Battistini e l’operatore Traini nel mirino dell’Fsb Giornalista Rai Stefania Battistini e l'operatore Traini nel mirino dell'Fsb (Virgilio Notizie)

In un video del 16 agosto (dal minuto 10:07), il filorusso Nicolai Lilin ha attaccato duramente i giornalisti della Rai Stefania Battistini e Simone Traini, accusati dal Cremlino di aver invaso il territorio russo durante l’avanzata ucraina a Kursk (Open)

Il coraggioso lavoro di Stefania Battistini, Simone Traini e Ilario Piagnerelli, inviati della Rai. E i meriti e i demeriti del giornalismo su Russia, Ucraina, Israele e Hamas. L'approfondimento di Gregory Alegi Secondo un vecchio detto professionale, se un tizio dice che piove e l’altro dice che splende il sole, il compito del giornalista non è quello di riferire entrambe le voci ma di aprire una finestra e guardare fuori. (Start Magazine)

Non bastavano le balle, la propaganda pro Putin e le teorie strampalate diffuse in Rete. Adesso Nicolai Verjbitkii, meglio conosciuto come Nicolai Lilin, passa alle minacce. (il Giornale)