Spionaggio, in Italia le difese restano troppo deboli
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La notizia non è che, a due anni e mezzo dall’invasione di Putin in Ucraina, lo spionaggio russo è vivo e se la passa ancora alla grande, in un’Italia (da anni, va detto) troppo porosa e permeabile alle operazioni di Mosca: è che stavolta li hanno individuati e, soprattutto, ce lo hanno voluto far sapere. E in questo è difficile non cogliere un senso anche politico di questa storia. Due persone … (La Stampa)
Ne parlano anche altre testate
“Informazioni sul destino della guerra”, questo suggerivano i Servizi segreti russi a due imprenditori lombardi. Questa è la sua versione. (Il Fatto Quotidiano)
Fornivano dati sensibili a spie russe, scoperti da operazione del Ros 20 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
La Procura di Milano ha chiuso le indagini, condotte dai carabinieri del Ros, nei confronti di due persone "con base" in Lombardia che, a partire dai primi mesi del 2023, si sarebbero "fatti promotori di una collaborazione con i servizi di intelligence russi" per "fornire informazioni di natura sensibile", come la "mappatura dei sistemi di videosorveglianza delle città di Milano e Roma, mostrando particolare attenzione alle 'zone grigie', ossia a quelle aree cittadine non coperte da telecamere" o "dash cam" su taxi. (La Repubblica)
P.S., 60 anni, è residente in Brianza e titolare di una società attiva nel settore immobiliare. F.C., 32 anni e simpatie per Mosca, è il suo socio di minoranza. Entrambi sono indagati a Milano per aver violato l’articolo 246 del Codice Penale. (Open)
Indicavano le "zone grigie", senza telecamere o le dash cam sui taxi (Open)
A muovere i due imprenditori di Monza finiti sotto accusa dal Ros dei carabinieri per i loro contatti con gli 007 di Putin attivi sul territorio italiano non sono state le poche migliaia di euro in criptovalute viaggiate sui loro conti ma la simpatia per la causa di Mosca, che li ha spinti a mettersi al servizio dell'Fsb per una lunga serie di attività. (il Giornale)