Laura Santi, primo sì al suicidio assistito: ma la battaglia è ancora lunga
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La storia di Laura Santi, giornalista umbra colpita dalla sclerosi multipla, non è solo una storia di coraggio ma è una battaglia per la dignità umana. Costretta a vivere in una condizione di immobilità e sofferenza, ormai da anni ha chiesto di poter accedere al suicidio assistito, pur sapendo che il suo desiderio si sarebbe scontrato con mille ostacoli burocratici e con una società che ancora non ammette l’autodeterminazione. (Io Donna)
La notizia riportata su altri media
La relazione medica ha riconosciuto, dunque, che Laura Santi è: 1) capace di autodeterminarsi; 2) affetta da una patologia irreversibile; 3) che provoca sofferenze fisiche o psicologiche che reputa intollerabili; 4) dipendente da trattamenti di sostegno vitale. (Umbria Journal il sito degli umbri)
«Io ho vissuto dei peggioramenti e li ho sopportati, li sto sopportando. Dei peggioramenti che mi sono valsi il famoso “quarto criterio”, ossia i trattamenti di sostegno vitale. Ho richiesto una rivalutazione, ho rifatto diffide e denunce con Filomena, siamo andati avanti con la battaglia, pian piano il clima si è mosso, e il comitato etico della mia Regione ha dato parere favorevole. (Vanity Fair Italia)
"Felice di sentirmi veramente libera di scegliere" il commento di Laura Santi che comunque al momento non intende avvalersi della procedura. Lo ha reso noto l'associazione Luca Coscioni spiegando che a riconoscerlo è la relazione della commissione medica. (Il Messaggero Veneto)