La scelta di Josephine Calasso per «riequilibrare» l'assetto interno

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il Giornale ECONOMIA

Roberto Calasso Non è semplice decidere il destino di una casa editrice tra le più importanti e colte d'Italia come Adelphi. Una casa editrice il cui destino è collegato anche a una complessa trama fatta di persone, di intellettuali e di parenti dello storico editore Roberto Calasso. Insomma una storia dove famiglia ed editoria si fondono. Ieri il gruppo Mondadori ha raggiunto un accordo con Josephine Calasso, figlia di Roberto Calasso e una dei suoi eredi, per quelle che tecnicamente sono «opzioni di acquisto e vendita». (il Giornale)

Ne parlano anche altre fonti

Di IDA BOZZI Venerdì 2 agosto, è giunta notizia della firma di Josephine Calasso per l’opzione di vendita nel 2027 di una quota del 10 per cento di Adelphi a Mondadori; ed è di un mese fa, il 2 luglio, la cessione del 10 per cento della stessa casa editrice al Gruppo Feltrinelli . (Corriere della Sera)

A Segrate di guerre finanziarie se ne intendono fin dagli anni Ottanta del secolo scorso. E ora sembra che all'orizzonte si intravveda una nuova battaglia, pur di dimensioni più contenute: la Mondadori ha ieri annunciato un accordo per rilevare il 10% della casa editrice Adelphi (il Giornale)

Mondadori si mette di traverso nei piani di Feltrinelli, che aveva iniziato a portare Adelphi nella sua orbita. L’operazione valorizza Adelphi sui 50 milioni di euro (quindi con un esborso per Mondadori pari a 5 milioni di euro). (Italia Oggi)

Quando, esattamente due anni fa, Anna Katharina Fröhlich, scrittrice, traduttrice e soprattutto madre dei due figli di Roberto Calasso, eredi del 48 per cento dell’Adelphi, espresse una sorta di disagio nei confronti dell’assetto editoriale nato dopo la scomparsa di Calasso, i giornali tedeschi titolarono alcuni articoli di commento alla vicenda con un provocatorio: Eine neue Inge? (nel senso ovv… (La Stampa)

Chi compra Adelphi, compra il prestigio del marchio, più che quote di mercato: un catalogo non solo di alto livello ma anche coerente con la visione dei fondatori e dei primi collaboratori. Per fare qualche nome: Luciano Foà, Roberto Bazlen e un giovanissimo Roberto Calasso, direttore editoriale dal 1971. (il Giornale)

Replay della guerra di Segrate? Nel 1988, dopo la prematura scomparsa di Mario Formenton, Leonardo Mondadori vendette a Silvio Berlusconi la sua quota della società di famiglia. (L'HuffPost)