Retromarcia Volvo: rinuncia all’auto elettrica per il 2030

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Nicola Porro ECONOMIA

Altro che boom delle auto elettriche. I dati degli ultimi mesi rappresentano una sconfitta indescrivibile per i talebani della religione green: mercato bloccato, resistenza al cambiamento, aumento di immatricolazione di vetture a benzina e diesel. Sempre più case produttrici hanno deciso di rivedere ambiziosi e milionari piani, c’è persino chi come la Volkswagen è costretta a ricorrere a chiusure storiche a causa di quanto sta accadendo. (Nicola Porro)

Ne parlano anche altre testate

Non è il primo e non sarà l'ultimo marchio a fare una virata all'indietro rispetto alla produzione esclusivamente di auto elettriche. Pensare, però, che il brand svedese era stato uno dei pionieri dell'alimentazione elettrica e uno dei primi a sposare la causa. (Virgilio)

La Volvo è stata una delle prime aziende europee a sposare la linea dello stop ai motori endotermici. La casa nordica aveva infatti annunciato in pompa magna che a partire dal 2030 avrebbe commercializzato esclusivamente auto elettriche. (ClubAlfa.it)

Il restante 10% consentirà di vendere un numero limitato di modelli ibridi leggeri se necessario, spiega la società. Volvo Cars abbandona l'obiettivo di diventare completamente elettrica entro il 2030 a causa delle mutate condizioni di mercato. (Il Messaggero - Motori)

Volvo e NVIDIA allargheranno la loro collaborazione per i cosiddetti veicoli definiti da software (SDV o Software Defined Vehicles) grazie all’utilizzo per le vetture di prossima generazione del nuovo processore Thor che assicura un potenza di calcolo 4 volte quella dell’attuale Orin e con un consumo 7 volte inferiore. (Il Messaggero - Motori)

L'annuncio è arrivato durante l'annuale Capital Markets Day di Volvo, dove l'azienda ha delineato la sua nuova strategia di elettrificazione. (Tom's Hardware Italia)

Quasi un terzo dei consumi delle famiglie, pari 1.258 miliardi di euro complessivi nel 2023, se ne va per la casa, mentre appena l’1% è quando si spende per l’istruzione: se l’abitazione, l’anno scorso, ha risucchiato 364 miliardi dalle tasche degli italiani, libri di testo e formazione hanno pesato, sui bilanci familiari, per 9,7 miliardi, unica voce in calo (-2%), nei conti, rispetto al 2019. (Impresa Italiana)