Lite Fi-Lega, governo sotto Meloni smorza: schermaglie

«Se abbiamo trovato l'accordo per un cessate il fuoco in Libano possiamo farlo pure sul canone Rai». Giorgia Meloni, intervenendo ai Med Dialogues, stempera i toni e getta acqua sul fuoco, derubricando a scontro di poco conto la spaccatura (annunciata) della maggioranza sul canone Rai. «Sono schermaglie, non ci vedo nulla di particolarmente serio». In mattinata la maggioranza era stata battuta in Commissione bilancio al Senato sul dl fisco. (il Giornale)

Ne parlano anche altri giornali

Il segretario di Forza Italia esclude la crisi nella maggioranza (LAPRESSE)

«Raffreddare, bisogna raffreddare...». Ma le parole non bastano, tanto alto e pericoloso è ormai il falò di attriti personali, emendamenti impallinati, piccole ripicche e grandi vendette, che hanno portato la maggioranza sul filo del precipizio e scatenato la furia di Giorgia Meloni (Corriere Roma)

E quindi anche la legge … Senza un accordo sul canone Rai, il decreto Fiscale non può essere discusso. (Il Fatto Quotidiano)

Taglio del canone Rai. FI vota no con l’opposizione. Meloni: sono schermaglie

Arrivano di fronte a una saletta. C’è Antonio Tajani che attende per dieci minuti l’arrivo di Giorgia Meloni davanti alle porte girevoli della hall dell’hotel Cavalieri Waldorf Astoria. (la Repubblica)

un emendamento al decreto “Fiscale” presentato dalla Lega per rinnovare anche al prossimo anno il taglio del canone RAI. Solo per quest’anno, infatti, il governo ha ridotto il canone da 90 a 70 euro, ma il taglio non è stato rinnovato per il 2025 con il nuovo disegno di legge di Bilancio, ora all’esame della Camera, nonostante le del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. (Pagella Politica)

È qui che la maggioranza va sotto sull’emendamento proposto dalla Lega, appoggiato dal FdI e condiviso dal governo, che proroga per un altro anno il taglio del canone Rai da 90 a 70 euro. Una lunga e serrata trattativa non è stata sufficiente a convincere i due senatori di Forza Italia, Dario Damiani e Claudio Lotito, a evitare di votare contro il provvedimento insieme all’opposizione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)