Tour de France, 20a tappa: Pogacar è ingiocabile, quinta vittoria e Grand Boucle in pugno

CICLISMO Lo sloveno batte Vingegaard negli ultimi metri e registra il quinto successo: domani la crono per incoronare Tadej Sempre e solo Tadej Pogacar, protagonista assoluto di questo Tour de France 2024. Lo sloveno della UAE Emirates trionfa a Col de la Couillole davanti al suo storico rivale Jonas Vingegaard del team Visma-Lease a Bike e a Richard Carapaz della EF Education – EasyPost. Sul Col de Braus, la prima salita di giornata, arrivano i primi attacchi: la squadra di Tadej Pogacar prova ad impedire una fuga ricca di uomini di classifica, facendo però già parecchia selezione con il proprio ritmo. (Sport Mediaset)

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Implacabile, impietoso, veramente cannibalesco: sull’ultima montagna del Tour de France 2022, il Col de la Couilloule, Tadej Pogacar vince la sua quinta tappa senza la solita sparata da lontano ma in un modo ancora più devastante (e forse umiliante) per l’uomo che l’aveva battuto nelle ultime due edizioni, il danese Jonas Vingegaard (Corriere della Sera)

Sembra il terreno perfetto per una fuga: a maggior ragione dopo il lasciapassare di Tadej Pogacar, che ieri aveva calato il poker ammettendo di volersi 'riposare' il giorno successivo. In effetti una fuga parte e annovera anche pezzi grossi, come Richard Carapaz (da oggi ufficialmente maglia a pois, così come Biniam Girmay è il proprietario definitivo di quella verde), Enric Mas e Romain Bardet, gli ultimi a resistere al forcing della Soudal Quick-Step. (Quotidiano Sportivo)

“Oggi non era nostra intenzione, ce l’ha servita la Soudal su un piatto d’argento. Vingegaard ci ha provato per dare un segnale, secondo me Tadej ha fatto bene a vincere e ad onorare la gara. È sempre stato più forte di Vingegaard, ma non possiamo adagiarci. (Bicisport)

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Forse vincere un Tour a Nizza potrebbe esserlo, un primato, a ben pensarci. Cinque vittorie di tappa in un unico Tour de France non rappresentano un record. (Cicloweb.it)

Pogi, scatenati tre scudieri a fiaccare un gruppo già stremato, si contiene per qualche chilometro poi molla i freni: Vingegaard e Evenepoel perdono un minuto in un amen, lo sloveno risucchia chi sta davanti con la potenza di un aspirapolvere industriale trasformando in cicloturisti atleti di razza. (Corriere della Sera)

Per lui, il ciclista italiano più vincente di sempre con 273 successi, la bicicletta è un modo di essere. E’ l’identità stessa che lo porta a mostrare, senza finzione alcuna, esattamente quello che è. (ilmattino.it)