Croci e disagi nella nostra sanità: anno nuovo, sofferenze vecchie

Il pubblico arranca. Villa Sofia e il caso dei 'gettonisti' PALERMO – Il 2024 si era chiuso con il caso della donna morta all’ospedale Ingrassia di Palermo dopo giorni di ricovero su una barella. Il 2025 si presenta con la storia del decesso di un paziente a Villa Sofia, sempre a Palermo. Gli ospedali sono un luogo di cura ed inevitabilmente di sofferenza e morte. Saranno le inchieste a stabilire se nei casi di Maria Ruggia e Giuseppe Barbaro ci siano negligenze o colpe dei sanitari. (Livesicilia.it)

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È suo l’esposto presentato alla Procura di Palermo dopo la morte del genitore di 76 anni avvenuta il giorno dell’Epifania all’ospedale Villa Sofia. È rimato diciassette giorni ricoverato, di cui tre su una barella del pronto soccorso, in attesa di essere operato per una frattura alla spalla. (ilmessaggero.it)

Dopo la diagnosi della polmonite sono stati presi tutti i provvedimenti e le terapie adeguate, gli specialisti non consigliavano l’intervento chirurgico perché non era nelle condizioni di poterlo subire. (Giornale di Sicilia)

La caduta in casa e il ricovero Il ricovero di Giuseppe Barbaro risale al 21 dicembre scorso: l'anziano finisce in ospedale per una caduta in casa che gli procura una frattura all’omero. Dopo i soccorsi del 118, l’uomo viene trasferito all'ospedale Villa Sofia di Palermo, dove, secondo quanto denunciato dai familiari, avrebbe ricevuto cure inadeguate. (Today.it)

Il paziente morto a Villa Sofia, la figlia: «Arrivato per una frattura, prima del ricovero stava bene&r

Ospedale Villa Sofia di Palermo, Schifani convoca i vertici Il governatore della Regione Renato Schifani, dopo l’accaduto avvenuto il 6 gennaio, ha convocato per giovedì pomeriggio il direttore sanitario e il direttore amministrativo dell’azienda “Villa Sofia-Cervello”, Aroldo Gabriele Rizzo e Luigi Guadagnino. (Virgilio Notizie)

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«Mio padre Giuseppe Barbaro è arrivato al pronto soccorso di Villa Sofia con la frattura alla spalla che si era provocato cadendo in casa il 21 dicembre. Godeva di buona salute e non soffriva di altre patologie». (Giornale di Sicilia)