L'ex talpa Fbi confessa: «Aiutato dai russi per infangare i Biden»

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Avvenire ESTERI

Ansa La Russia entra a gamba tesa nella campagna elettorale americana. Alexander Smirnov, l'ex informatore dell'Fbi incriminato nei giorni scorsi per aver mentito al Bureau inventando le accuse di corruzione contro Joe Biden e suo figlio Hunter, ha confessato di essere stato aiutato da 007 russi nel tentativo di infangarli. La rivelazione è stata fatta dal dipartimento di Giustizia in un memo relativo alla sua detenzione, nel quale si afferma che l'ex talpa ammette contatti «estesi ed estremamente recenti» con dirigenti dell'intelligence di Mosca. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altre testate

I pubblici ministeri accusano invece Smirnov di aver “preso di mira il presunto candidato di uno dei due principali partiti politici degli Stati Uniti” e di aver “propagato attivamente nuove menzogne (dopo quelle del 2020, ndr) che potrebbero avere un impatto sulle elezioni statunitensi”, con ricadute che “continuano a farsi sentire fino ad oggi”: un evidente riferimento alla controversa indagine di impeachment lanciata dai repubblicani contro il presidente e la sua presunta complicità nei controversi affari del figlio Hunter e del fratello James, primo familiare oggi chiamato a deporre alla Camera a porte chiuse. (RSI.ch Informazione)

Comer: l’informatore dell’FBI non era importante per l’impeachment Il presidente della commissione di vigilanza della Camera James Comer ha affermato che l’informatore dell’FBI non era una parte importante per indagine di impeachment del presidente Biden. (Periodico Daily)

Secondo gli inquirenti, Smirnov potrebbe scappare all'estero per i suoi contatti con varie agenzie di intelligence, tra cui quella russa, che - come lui stesso ha confessato - gli avrebbe passato le informazioni per infangare i Biden. (Il Messaggero Veneto)

José Sebastiani, studente e aspirante calciatore, segue la sua passione per il calcio con fervore. (NewsWeb24.it)