Il concerto di Capodanno a Roma 'non più al Circo Massimo ma in piazza del Popolo'. E al posto di Tony Effe si va verso la Pfm
Dopo che Tony Effe è ormai diventato “un caso” e, insieme, ha mostrato di essere un abile uomo di marketing che ha trasformato la cacciata dalla festa di Capodanno del Comune di Roma in un live tutto suo al Pala Eur (quasi sold out), ecco che arrivano alcune indiscrezione sulla ‘corsa ai ripari’ del Campidoglio. Chi ci sarà al posto del rapper? Non solo di lui anzi, perché anche gli altri due headliner, Mahmood e Mara Sattei, in piena solidarietà hanno annullato la loro presenza e dunque si è pensato, per un momento, che il Capodanno al Circo Massimo potesse essere affidato al silenzio. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altre testate
Prendete i grandi operisti dell’Ottocento che magari, volendo, sono anche un po’ più importanti del primo rapper che passa. Rispetto ad altri casi, sono quisquilie e pinzillacchere, come avrebbe detto Totò, un altro che con la censura prima fascista e poi democristiana ebbe i suoi guai. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Non è così importante come pensiamo. Può essere un supporto emotivo nei momenti difficili ma è sopravva… (La Stampa)
La vicenda della presunta censura a Tony Effe ha scatenato un acceso dibattito non solo nel mondo della musica italiana. Il rapper romano era stato inizialmente invitato a esibirsi al concerto di Capodanno al Circo Massimo di Roma, ma è stato successivamente escluso dall’evento a causa delle critiche mosse ai testi delle sue canzoni, definiti “violenti, misogini e sessisti”. (Radio Radio)
Emergono nuovi dettagli sul «Tony Effe Gate». Ma chi salirà sul palco al posto del trapper romano e degli altri artisti italiani? Tra i possibili nomi spuntano quelli di cantanti di fama internazionale. (leggo.it)
Anche Mogol, il Manzoni della canzone italiana, ha preso posizione sull’esclusione di Tony Effe dal concerto di Capodanno di Roma. Nel 1973 lui e Battisti potevano permettersi un brano come ‘La canzone della terra’, che oggi se non un boicottaggio giustificherebbe qualche smorfia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
"Il Pd raccoglie quel che ha seminato. Quanto alla Schlein, il confronto con i leader comunisti del passato, compreso Berlinguer, è imbarazzante: solo slogan, attacchi moralistici e strumentali, nessuna visione o capacità di analisi della società italiana. (Liberoquotidiano.it)