Meloni: «Netanyahu non è come Hamas». E Salvini sfida i magistrati: Bibi benvenuto da noi
«Approfondirò in questi giorni le motivazioni». Ventiquattro ore dopo il mandato d’arresto internazionale spiccato dalla Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e dell'ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, per crimini di guerra e contro l'umanità, Giorgia Meloni prova a risanare il cortocircuito comunicativo che ha quasi mandato in tilt l’esecutivo. Dopo l’ammissione di Guido Crosetto («Se venisse in Italia dovremmo arrestarlo») e la fuga in avanti di Matteo Salvini («I criminali di guerra sono altri»), a dettare la linea è infine Meloni. (ilmessaggero.it)
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Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Decisioni Corte penale internazionale su Netanyahu spaccano l’asse del governo (TV2000)