La grande alluvione che 30 anni fa svelò la fragilità del Piemonte

Pioveva fitto, ormai da più di ventiquattr’ore, quel tiepido sabato sera di trent’anni fa a Torino quando cominciarono ad arrivare dalla provincia le prime notizie di torrenti in piena, strade allagate, ponti chiusi. Una forte ondata di maltempo, ma in fondo a inizio novembre capita, si pensava nel tardo pomeriggio. Comprensibile, perché nessuno in città o in Piemonte aveva memoria di un disastr… (La Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

Nel tardo pomeriggio di sabato 5 novembre, ignare di ciò che stava accadendo a Ormea, Garessio, Ceva, Clavesana, le città lungo il fiume erano immerse in un clima da catastrofe imminente. Trent’anni fa, l’alluvione che sconvolse il Piemonte (La Stampa)

"Avevo 22 anni - spiega - un dolore che non dimentichero', che nessuno potrà mai scordare. La disperazione, le urla, i volti persi e smarriti". (La Repubblica)

Durante l'alluvione del 1994 che devastò Alessandria in particolare i quartieri Orti e Cristo, e i sobborghi di San Michele, Casalbagliano, Solero e Castelceriolo, l'elettricità fu una... (Virgilio)

A 30 anni dall’alluvione si ritrova l’Ufficio Ricostruzione del Comune di Asti

Alle 18 nel teatro Mimmo Càndito si terrà una cerimonia di ricordo “A 30 anni dalla grande alluvione” con l’intervento di Gabriele Degiovanni, giornalista collaboratore della Sesia dal 1994 al 2007, di Fabrizio Galliati dell’Azienda florovivaistica Rosacisalpina gravemente danneggiata dall’esondazione e di Silvio Ottino funzionario dell’ufficio tecnico del Comune. (La Sesia | Cronaca)

“Partiranno a breve i lavori sul territorio di Atina, in località Rosanisco, relativi a un intervento di messa in sicurezza del ponte di attraversamento del torrente Rio. L’intervento, per un totale di 670mila euro, permetterà di rinforzare e mettere in sicurezza la struttura, favorire la circolazione e realizzare anche passerelle pedonali sul lato destro. (Frosinone News)

Sono state rievocate le esperienze di quel complesso periodo lavorativo vissuto nei locali di via Carducci, intrecciando ricordi professionali a quelli di vita privata e con il giusto condimento degli aneddoti. (La Nuova Provincia - Asti)