DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 16 dicembre 2024

Il governo israeliano ha approvato un piano per raddoppiare la popolazione delle Alture del Golan, conquistate nel 1967 e poi annesse nel 1981. «Rafforzare il Golan significa rafforzare lo stato di Israele, un obiettivo particolarmente importante in questo momento. Continueremo a tenere il territorio, per farlo rinascere, e a stabilirci lì» ha affermato il primo ministro Benjamin Netanyahu. La decisione, scrivono La Stampa e Sole 24 Ore, fa parte della politica di Gerusalemme di rafforzare la zona al confine con la Siria, entrata in una nuova fase piena di incognite. (Moked)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il primo ministro Binyamin Netanyahu ha dichiarato che le Forze armate di Israele (Idf) resteranno sul Monte Hermon in Siria fino a quando non sarà garantita la sicurezza lungo il confine settentrionale. (Limes)

Fidarsi o non fidarsi della nuova Siria di Ahmed al-Sharaa, come si fa chiamare adesso Abu Mohammed al-Golani? Questa è la domanda delle domande che in questi giorni tutti si stanno facendo, specialmente a Gerusalemme (Rights Reporter)

L'Esercito israeliano (Idf) ha ricevuto istruzioni dal primo ministro Benjamin Netanyahu di rimanere per un anno, almeno fino alla fine del 2025, nella zona siriana di Hermon conquistata dopo il crollo del regime di Assad: lo riporta Channel 12. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Sul monte Hermon chiuso dai soldati di Israele: è di nuovo il fronte

Niente di strano, quindi, se a Hader, un villaggio a maggioranza drusa, 5 mila persone nel Golan siriano sotto al monte Hermon, la presenza dell’esercito israeliano subito dopo la dissoluzione del regime la ritengono una questione tremendamente seria. (la Repubblica)

Sui muri, sulle vetrine dei negozi, sulle automobili, ci sono ancora le fotografie dei 12 “piccoli martiri”, come li chiamano in questa cittadina alle pendici del Monte Hermon, Majdal Shams, roccaforte drusa sulle alture del Golan occupate da Israele, considerata la "capitale" informale della regione. (L'HuffPost)

Quando ci lasciamo alle spalle la punta nord del lago, la nostra guida avverte: «ecco, da qui in poi siamo sulle alture del Golan». Destinazione: Majdal Shams, la città più grande di questo altipiano montuoso ai piedi del Monte Hermon: 12 mila abitanti guidati da 17 anni da Dolan Abu Saleh, sindaco druso 47enne che ci accoglie con un tè allo zenzero e ci tiene a premettere che «qui siamo drusi e fieri israeliani dal primo all’ultimo». (Corriere della Sera)