Sondaggi Usa, schiarita per Harris: recupera negli Stati chiave. E il suo vice Walz piace più di Vance
Dopo settimane di docce fredde per i Democratici, gli ultimi sondaggi negli Stati chiave forniscono a Kamala Harris lievi segnali di risveglio: secondo il rilevamento Cnn/Ssrs, a meno di cinque giorni dalle elezioni la vicepresidente è leggermente in testa in North Carolina, tra i probabili elettori, con il 48 per cento dei consensi contro il 47 di Donald Trump. Mentre in Georgia il ty… (la Repubblica)
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Tutti gli occhi sono puntati sugli Stati Uniti. Martedì 5 novembre si vota per eleggere il nuovo presidente: i candidati sono diversi, ma di fatto è una sfida a due tra Kamala Harris e Donald Trump. Per conoscere il risultato bisognerà aspettare un po’ di tempo, forse anche più dei quattro giorni necessari per decretare il nuovo inquilino alla Casa Bianca nel 2020, specie se la gara resterà un testa a testa nei sette Swing States, gli Stati in bilico, decisivi ogni volta per il verdetto. (Sky Tg24 )
Le elezioni erano una festa che mescolava l'euforia del 4 luglio (festa dell'Indipendenza americana) con l'atmosfera di una fiera paesana. Non servivano simboli per dire "ho votato": il voto stesso era un atto pubblico, fatto sotto gli occhi di tutti. (alfemminile.com)
Come funzioni il sistema elettorale presidenziale negli Stati Uniti è questione conosciuta. Il voto popolare complessivo, su scala nazionale, non conta assolutamente nulla. (Nicola Porro)
Dopo giorni di relativo pessimismo per l’apparente esaurimento della spinta propulsiva di Kamala Harris e il recupero di Donald Trump nei sondaggi, i democratici intravvedono qualche segnale positivo in un voto anticipato superiore alle previsioni (hanno già espresso la loro volontà 65 milioni di americani) che vede prevalere (mediamente 55 a 45 per cento) le donne. (Corriere della Sera)
I momenti salienti della campagna elettorale per le elezioni presidenziali Usa del 5 novembre, condensati in poco meno di 5 minuti: dal ritiro di Joe Biden dopo il disastroso dibattito del 27 giugno all'attentato contro Donald Trump; dalle battute virali di Kamala Harris su armi e cannabis alla bufala del candidato repubblicano sugli immigrati che mangiano cani e gatti; fino alle supercelebrità che sono scese in campo per i due contendenti, come Elon Musk per Trump e Bruce Springsteen per Harris. (Corriere TV)
L'unica certezza, al momento, è che chiunque salirà alla Casa Bianca non lo farà promettendo prudenza fiscale. (Italia Oggi)