Stop al mais dall'Ucraina e dall'Ungheria: «Manca il mangime per nutrire gli animali»
Allevamenti a rischio perché i due Paesi hanno bloccato le spedizioni: da lì arriva la metà delle forniture. PADOVA.
Stop dell’Ungheria. Tutto comincia con la decisione dell’Ungheria di ostacolare le esportazioni nazionali di cereali, soia e girasole
L’allarme arriva dalla Coldiretti e da Confagricoltura.
Allarme di Coldiretti e Confagricoltura Padova.
Manca il mangime per nutrire gli animali: già bloccati i primi contratti di fornitura anche nella nostra provincia. (Il Mattino di Padova)
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“Un errore imperdonabile che è possibile recuperare poiché ci sono le condizioni produttive, le tecnologie e le risorse umane per raggiungere in Italia l’autosufficienza alimentare “L’aumento di mais e soia sta mettendo in ginocchio gli allevatori che devono affrontare aumenti vertiginosi dei costi per l’alimentazione del bestiame (+40%) e dell’energia (+70%) a fronte di compensi fermi su valori insostenibili – continuano Reggio e Furia -. (La Nuova Provincia - Asti)
Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati Una filiera particolarmente significativa anche per il Sannio con in testa, proprio, la Liverini Spa, realtà imprenditoriale operativa a Telese Terme da 53 anni e. (ilmattino.it)
(attualità) -La guerra in Ucraina taglia fino al 10% le razioni di cibo a mucche, maiali e polli negli allevamenti italiani. La guerra in Ucraina taglia fino al 10% le razioni di cibo a mucche, maiali e polli negli allevamenti italiani che si trovano a fronteggiare la peggiore crisi alimentare per gli animali dalla fine del secondo conflitto mondiale a causa dell'esplosione dei costi dei mangimi e del blocco alle esportazioni di mais dall'Ucraina ed anche dall'Ungheria, con una decisione unilaterale di Budapest che compromette il mercato unico europeo e mina le fondamenta stesse dell'Unione Europea. (ilmamilio.it - L'informazione dei Castelli romani)
Scelte urgenti che rendano l’Italia e l’Europa autosufficienti dal punto di vista dell’approvvigionamento delle materie prime e di conseguenza del cibo» I costi di produzione già saliti oltre le soglie di guardia sono aumentati ulteriormente raggiungendo per alcuni prodotti valori che vanno dal 170% (concimi) all’80% (energia) e del 50% (i mangimi). (ilgazzettino.it)
Serve un opportuno intervento della Commissione europea per fermare un comportamento assurdo ed assicurare il regolare funzionamento del mercato unico”. Un errore imperdonabile che è possibile recuperare poiché ci sono le condizioni produttive, le tecnologie e le risorse umane per raggiungere in Italia l’autosufficienza alimentare” (TargatoCn.it)
Una situazione che implica un taglio "fino al 10% le razioni di cibo a mucche, maiali e polli negli allevamenti pugliesi". Prima che scoppiasse la guerra in Ucraina, la situazione era già difficilissima, adesso sta raggiungendo un punto di non ritorno. (BariToday)