Kamala Harris, prima intervista da candidata: “Attenzione al ceto medio. Un repubblicano nella mia squadra, volteremo pagina”

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La Stampa ESTERI

Kamala Harris – insieme al candidato vice Tim Walz – ha concesso ieri la prima intervista a una tv americana dal giorno in cui ha annunciato la candidatura. La vicepresidente è stata intervistata da Dana Bash della CNN durante la due giorni in Georgia nei quali il ticket democratico ha incontrato elettori nelle zone rurali dello Stato e chiuso poi con un comizio a Savannah. Oggi sarà a Washington… (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Dopo gli arrivi di Lukaku e McTominay, di fatto, per il Napoli bisogna segnalare un ulteriore aggiornamento di calciomercato. Questa partita, di fatto, non sarà per nulla facile per il Napoli, visto che i ducali sono tra le sorprese di queste prime due giornate di campionato. (Spazio Napoli – News Napoli Calcio e Calciomercato Napoli)

Secondo Usa Today/Suffolk University, la candidata democratica è infatti al 48 per cento contro il 43 per cento dell'ex presidente Usa, mentre nell'ultima rilevazione di Reuters/Ipsos, la candidata democratica staccherebbe lo sfidante di 4 punti (45 per cento contro 41 per cento). (Today.it)

La vicepresidente americana Kamala Harris ha affrontato la sua prima intervista come candidata democratica alla presidenza alla Cnn insieme al suo compagno di corsa, Tim Walz e ha difeso i suoi cambiamenti su alcune questioni politiche nel corso degli anni e il suo sostegno a Joe Biden. (Tiscali Notizie)

Usa 2024 66 – Kamala Harris sciorina moderazione ed è attenta ad evitare errori, nell’intervista alla Cnn in cui snobba il suo rivale Donald Trump, non dando importanza alle sue parole (“Sempre la solita solfa”), e s’impegna a includere almeno un ministro repubblicano nella sua Amministrazione (“Ma non so ancora chi”). (Giampiero Gramaglia – Gp News)

Va tutto bene? Sì, per Kamala Harris va tutto bene: entusiasmo, sondaggi positivi, casse del partito ben fornite. La campagna elettorale, però inizia sul serio martedì prossimo, cioè dopo il Labor Day, il lungo weekend che gli Stati Uniti festeggiano al posto del troppo sovversivo Primo maggio. (il manifesto)

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