Donne: azione attiviste a Roma, nude come studentessa Iran
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La prima performance di Non Una di Meno a al corteo di Roma contro la violenza sulle donne, vede le attiviste nude e incappucciate con passamontagna ricoperti di lustrini, per replicare il gesto della studentessa iraniana Ahoo Daryaei, che si è spogliata davanti all'università a Teheran per protestare contro l'imposizione del regime. "Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce", lo slogan urlato durante la performance. (Il Messaggero Veneto)
Se ne è parlato anche su altri giornali
A Roma, davanti al ministero dell’Istruzione, una foto del ministro Giuseppe Valditara è stata bruciata poco prima dell’inizio del corteo nazionale contro la violenza di genere organizzato dal movimento “Non Una di Meno”. (Sky Tg24 )
Incontri, dibattiti, concerti, marce, spettacoli e mostre sono tra le iniziative per celebrare il 25 novembre, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Uccise, violentate, perseguitate, umiliate. (La Repubblica)
Contro i troppi femminicidi, le troppe violenze. Al grido “Disarmiamo il patriarcato”, sono già in migliaia al concentramento a Piramide. (Il Fatto Quotidiano)
Oggi pomeriggio da piazzale Ostiense è partito il corteo nazionale di "Non una di meno", che attraverserà il cuore della Cap… Contro i troppi femminicidi, le troppe violenze.La 'marea transfemminista' torna tra le strade di Roma alla vigilia del 25 novembre, la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. (L'HuffPost)
Preceduto dallo striscione con scritto «Disarmiamo il patriarcato, contro la violenza di genere» è partito da piazza Indipendenza a Palermo il corteo contro la violenza sulle donne organizzato dal movimento Non una di meno, in vista del 25 novembre, la giornata nazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. (Giornale di Sicilia)
Durante la marcia sono stati esposti alcuni cartelli contro il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara pochi giorni dopo il suo intervento alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin in cui ha affermato che il patriarcato è giuridicamente estinto e in cui ha inserito tra le cause della violenza sulle donne l’immigrazione irregolare. (LAPRESSE)