Vittime del Covid, il sindaco: "La memoria diventi responsabilità"

Bandiere a mezz’asta sulla facciata di Palazzo Comunale in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus, istituita nel 2020 dal Parlamento per conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute a causa della pandemia da Covid-19, mentre nel pomeriggio il Comune di Cremona ha organizzato una cerimonia presso la targa commemorativa posta sotto i portici del Cortile Federico II (CremonaOggi)
Se ne è parlato anche su altri media
E proprio dal Cimitero Monumentale sono partite alle 10 di martedì 18 marzo le celebrazioni commemorative per la Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid, passando poi per Palazzo Frizzoni e per il Bosco della Memoria al parco della Trucca. (L'Eco di Bergamo)
Non dobbiamo dimenticare le sofferenze di chi ha perso la vita e l’impatto che la pandemia ha avuto sulle nostre comunità. È anche un’opportunità per esprimere gratitudine a coloro che hanno lavorato in prima linea, medici, infermieri e operatori sanitari, che si sono battuti ogni giorno per salvare vite. (il Resto del Carlino)
Questa storia ha dell'incredibile. Quando tra queste stesse pagine ne sono venuto a conoscenza, sono rimasto ammutolito (link). (Il Giornale d'Italia)

Da quella casa ogni giorno vedeva arrivare il padre, Costantino morto di Covid all’età di 72 anni. Una carezza, un sorriso, poi la paura e la stretta al cuore, fino al dolore immenso. (L'Unione Sarda.it)
Monza ha celebrato ieri la Quinta giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus in un toccante momento istituzionale di raccoglimento. La commemorazione è avvenuta presso la stele posta nel giardino all’ingresso del cimitero urbano nel dicembre 2021. (IL GIORNO)
Ieri, al Parco Cecchetti, le maggiori autorità politiche della città insieme con i rappresentanti dell’Ast di Macerata hanno reso omaggio a coloro che hanno perso la vita a causa della pandemia, a 5 anni di distanza da quel 18 marzo 2020, quando in televisione scorrevano le terribili immagini dei camion dell’Esercito che portavano via le bare. (il Resto del Carlino)