Il voto interrotto dei romeni del Friuli Venezia Giulia: «Preoccupati per il Paese»
«Si sentivano spari da ogni parte, sembrava di essere tornati ai tempi della rivoluzione». Le proteste degli ultimi giorni a Bucarest alle orecchie dei romeni che vivono lontano dal proprio paese suonano come un balzo indietro nel tempo, ai periodi drammatici della storia del Paese. A parlare di questa sensazione a Iulia Daniela Negru, presidente dell’associazione Italo-Romena di Trieste è stata… (Il Messaggero Veneto)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Quanto è accaduto col voto in Romania è una “violazione della democrazia, non solo per la Romania ma anche per l’Europa, non si è mai sentita una cosa del genere a livello continentale. Colpo di Stato? Per alcuni si, io l’ho vissuta male come gran parte dei cittadini”. (agenzia giornalistica opinione)
Due sono gli importanti elementi, tra loro distinti, che spiccano nella crisi romena. La democrazia è un meccanismo delicato, da proteggere con determinazione, ma anche da maneggiare con cura. (Avvenire)
Un fiume di dollari ed euro sono stati erogati per siti web, tivù e influencer per spingere alla vittoria il filorusso Călin Georgescu, che era contrastato dalla liberale Elena Valerica Lasconi, dal socialdemocratico Marcel Ciolacu e dall’esponente di destra George Simion. (L'Opinione)
Se da una parte il candidato sovranista Georgescu, su cui pendono le ombre di un finanziamento esterno della campagna, ha auspicato che si passi a breve di nuovo a un secondo turno, annullando la decisione dell’Alta Corte, dall’altro Lasconi, che ha guidato il fronte filo-Ue, ha dichiarato che si candiderà ancora anche se le elezioni dovessero essere ancora annullate. (Agenzia askanews)
Oggi la Romania avrebbe dovuto eleggere il suo nuovo presidente. I cittadini rumeni erano chiamati a scegliere tra Călin Georgescu ed Elena Lasconi, due candidati tra i meno accreditati alla vigilia. Lasconi, conservatrice pro-UE, giornalista locale di una rete privata, PRO TV, nota per aver coperto le guerre in Kosovo e Afghanistan, e Georgescu, il candidato anti-establishment emerso dal nulla, ammiratore di Putin, ignorato dai media e che a sua volta aveva preferito comunicare e fare campagna elettorale sui podcast, su YouTube, su TikTok. (Valigia Blu)
Domenica 8 dicembre il regista romeno Radu Jude, 47 anni, pluripremiato ai festival di cinema internazionali, sarà a Venezia, al cinema Rossini (ore 20.30) invitato dal quarto InLaguna Film Festival, per presentare il suo nuovo film “Do not expect too much from the end of the world” che parla delle difficoltà della Romania contemporanea in maniera irriverente, mettendo in scena un personaggio, Bobita, profetico per la situazione che il Paese sta vivendo oggi, dopo la decisione della Corte Costituzionale di annullare le elezioni politiche che avevano visto la vittoria del leader pro Putin e anti europeista, Călin Georgescu. (Corriere della Sera)