Luca Zingaretti: "Ero morto dentro". La depressione e ora "padre di un figlio problematico"

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"Mi ha aiutato tantissimo recitare un ruolo, perché dentro ero morto". Alla presentazione del suo esordio come regista col film La casa degli sguardi, Luca Zingaretti nell'incontrare la stampa ha aperto il suo privato come forse non era mai accaduto prima. A cominciare dall'ammissione di aver affrontato il profondo disagio interiore e la depressione: "E ho capito questa cosa qua. Non puoi fare lo struzzo di fronte al dolore, ci devi fare i conti, perché se no ti uccide". (Tiscali Spettacoli)

Se ne è parlato anche su altri media

Marco ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo, scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere. (Cinematografo)

Questo è il primo film da autore e regista per Zingaretti, che dichiara: “La casa degli sguardi parla del dolore, ma non in termini negativi, ma come ingrediente necessario per la felicità, perché dolore e gioia sono fatti della stessa materia. (StrettoWeb)

Forse però un lavoro come addetto alle pulizie all’Ospedale Bambino Gesù di Roma lo riporterà in vita. L’uomo non sa come aiutarlo. (Vanity Fair Italia)

Il cast è poi formato da Gianmarco Franchini, Federico Tocci, Chiara Celotto, Alessio Moneta, Riccardo Lai, Marco Felli, Cristian Di Sante e Filippo Tirabassi. (Normanno.com)

Luca Zingaretti esordisce alla regia con “La casa degli sguardi”, film in sala dal 10 aprile liberamente ispirato al libro di Daniele Mencarelli. «È una storia di rinascita. (Leggo.it)

Merito di Luca Zingaretti, per la prima volta nei panni da regista che ha presentato il film “La casa degli sguardi”, ispirato al libro omonimo di Daniele Mencarelli nella sala sold out del cinema Quattro Fontane. (Il Messaggero)