Siria, i ribelli trovano Ferrari e Lamborghini nel garage di Assad

La caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria, avvenuta nel giro di pochi giorni e conclusa nella giornata di ieri con la fuga dello stesso Assad in Russia, con tanto di esilo politico, trova spazio anche nelle cronache del mondo dei motori. Il motivo è molto semplice. L'oramai ex dittatore siriano è un appassionato di motori e di supercar e, nel corso degli anni, aveva creato una collezione davvero ricca di modelli. (Virgilio)

Ne parlano anche altre fonti

Nelle immagini girate e postate sui social dai ribelli siriani entrati nella villa del generale maggiore Maher al-Assad, fratello del deposto presidente Bashar al-Assad, l'incredibile rete di tunnel sotterranei creata evidentemente per garantire la fuga in caso di necessità. (la Repubblica)

Tra le tante immagini postate sui social dai ribelli siriani entrati a saccheggiare la villa del generale maggiore Maher al-Assad, fratello del deposto presidente Bashar al-Assad, quelle che mostrano l'incredibile rete di tunnel sotterranei creata per garantire la fuga in caso di necessità. (La Stampa)

Ferrari, Rolls Royce e Lamborghini, sono solo alcune delle decine di auto di lusso rinvenute dai ribelli siriani in uno dei depositi della capitale Damasco e ritenuti nelle disponibilità di Assad fino alla sua fuga in Russia a causa dell'avanzata e la conquista della capitale da parte dei dissidenti. (Fanpage.it)

Damasco, l'inviato nel palazzo di Assad: "Vetri rotti e lusso, il simbolo del potere in frantumi"

Un rapporto del Dipartimento di Stato americano del 2022 evidenzia come gli Assad mantengano stretti rapporti di clientelismo con i maggiori attori economici del Paese, utilizzando le loro aziende per riciclare denaro da attività illecite e convogliare fondi al regime (Milano Finanza)

Come in tutte le rivoluzioni e le cadute di dittatori, anche a Damasco va in scena l’assalto al Palazzo di Bashar al-Assad, il tiranno che ereditò lo scettro dal padre, morto di morte naturale nel suo letto nel 2000, dopo trent’anni di dominio assoluto della Siria (ilmessaggero.it)

Oggi le porte sono spalancate, le sale un tempo dedicate a capi di stato e incontri riservati ora sono percorse da ribelli armati, gli oggetti di valore sono stati rubati, le finestre sono in frantumi. (la Repubblica)