L'inflazione in Europa non preoccupa. BCE pronta a nuovi tagli dei tassi?

Senior Market Strategist IG Italia - ha analizzato i dati sull’inflazione in Europa nel mese di marzo 2025, che, secondo le stime preliminari, si dovrebbe attestare al 2,2%, dal 2,3% di febbraio. Secondo l'esperto, questi numeri suggeriscono che i timori sulle pressioni inflazionistiche dovrebbero essere totalmente ridimensionati. Soprattutto il settore dei servizi, che aveva preoccupato nei mesi scorsi, spiega l'esperto, ha mostrato un forte rallentamento negli ultimi mesi (3,9% a gennaio, 3,7% a febbraio e 3,4% a marzo). (Soldionline)

Se ne è parlato anche su altri media

Questo cambiamento è stato visto come "un ragionevole compromesso". (La Stampa)

Bce: in prossimo vertice possibili nuovo taglio tassi o pausa (Il Sole 24 ORE)

Il Consiglio Direttivo sottolinea un approccio cauto riguardo a ulteriori aggiustamenti della politica, data l'incertezza globale elevata e gli sviluppi fiscali recenti nell'Eurozona. Il rapporto indica che l'inflazione continua a progredire verso l'obiettivo del 2%, nonostante la pressione dei prezzi energetici e gli effetti persistenti dei salari. (XTB.com)

L’inflazione nell’Eurozona è scesa anche a marzo per l’Eurostat, tornando allo stesso 2,2% di novembre su base annua. Il board della Banca Centrale Europea (BCE) si riunirà il 16 (eccezionalmente di mercoledì) e se fino a qualche giorno fa c’era la sensazione che avrebbe annunciato una pausa, adesso la storia sembra diversa. (Investireoggi -)

Al Consiglio direttivo della Bce di marzo scorso, i banchieri centrali hanno concordato che fosse "importante" che i cambiamenti operati alla comunicazione dell'istituzione "non andassero interpretati come un segnale in qualunque direzione per la riunione di aprile, mentre sul tavolo ci sono sia l'ipotesi di un taglio che di una pausa (sui tassi di di interesse) in base a quelli che saranno i dati". (Tiscali Notizie)

I dati preliminari di Eurostat rappresentano una buona notizia per l’insieme dei 20 Stati membri dell’Ue con la moneta unica, perché sembra confermare le stime della stessa Bce per un ritorno ai livelli preferibili entro metà anno, turbolenze internazionali e commerciali permettendo. (Eunews)