Sanità pubblica, operatori stanchi, frustrati che cercano vie di fuga: a vincere sono i privati

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Giovanni Toti

ROMA – Il principio-guida in una democrazia evoluta dovrebbe essere quello di curare tutti, attraverso un sistema sanitario pubblico, senza discriminazioni di genere, nazionalità, censo, confessione religiosa. Nel nostro Paese la tendenza sembra invece aver preso, ormai da tempo, una direzione diversa: la deriva iapirata alle logiche del mercato ha cominciato ad erodere spazi alla sanità pubblica già a partire dagli anni Ottanta del Novecento (la Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

La situazione degli infermieri, le problematiche della professione e le soluzioni possibili sono illustrate nel rapporto in una lunga intervista alla segretaria Nazionale FNOPI, Beatrice Mazzoleni, che ha sottolineato tra l’altro come per aumentare la soddisfazione professionale degli infermieri si debba puntare su più aree in contemporanea. (FNOPI)

Il 3° Rapporto sulla Salute e il Sistema Sanitario traccia un quadro allarmante del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con una crisi sistemica che coinvolge in modo drammatico la figura dell’infermiere. (InfermieristicaMente)

Dai 76 medici e infermieri che avevano fatto domanda nel 2023 si è passati nel 2024 a 200. Aumentano gli operatori sanitari che vogliono lasciare la Liguria per andare a lavorare all'estero in particolare verso i paesi arabi. (Primocanale)

Medici, la grande fuga: oltre 14 mila tra dottori e infermieri pronti a trasferirsi all’estero

Medici e infermieri metto a rischio la propria salute ogni giorno (Qui Salute)

Sempre meno numerosi in corsia, non di rado con contratti a tempo determinato, retribuzioni del 22% più basse rispetto ai colleghi di molti Paesi europei e impegnati a confrontarsi con un contesto aggressivo che sempre più spesso sfocia nella violenza. (- DottNet)

Tanto che nei primi 10 mesi di quest’anno è aumentato del 30% il numero dei nostri professionisti della salute pronti a espatriare per trovare oltre confine stipendi e condizioni di lavoro migliori di quelle che trovano in Italia. (La Stampa)