Il Sole 24 Ore folgora la Venere di Testa e Santanché, ecco quanto costa Open to Meraviglia

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Start Magazine INTERNO

Sul quotidiano confindustriale c’è un commento al vetriolo di Pierluigi Sacco, professore di Economia della Cultura all’Università Iulm Milano, sulla Venere influencer del ministero del Turismo La nuova campagna pubblicitaria che il ministero del Turismo guidato da Daniela Santanché (Fratelli d’Italia) ha appena lanciato sta facendo parlare di sé. Male, ma sta facendo parlare di sé. Resta da chiedersi se il chiacchiericcio sia mondiale, com’era nelle mire del dicastero o più prevedibilmente limitato ai confini nazionali. (Start Magazine)

La notizia riportata su altre testate

Nelle ultime storie, infatti, racconta della sua vita da teenager e di quella vacanza ai Caraibi:. “Questa foto di me a 15 anni mentre cerco di assomigliare a Christina Aguilera, mi fa morire dal ridere”, commenta l’influencer sotto la didascalia del post scattato durante una vacanza ai Caraibi. (DireDonna)

avreste anche risparmiato qualcosina», scrive rivolto al Ministero del Turismo (Corriere della Sera)

Tre anni dopo, il ministero del Turismo, lanciando una campagna - già chiacchieratissima - sulle bellezze dell'Italia, ha scelto tra le altre un’immagine della Venere di Botticelli «influencer» davvero molto simile allo scatto di Chiara. (Vanity Fair Italia)

Un riassunto veloce per chi si fosse distratto: non ne è stato registrato il dominio, una parte del video è in realtà girato in una cantina in Slovenia (il proprietario ringrazia per tutta la pubblicità gratis), la traduzione in tedesco era a dir poco approssimata (erano stati tradotti i nomi di alcune città italiane). (Corriere)

Tomaso Montanari insulta Daniela Santanchè e Flavio Briatore. "Butta nove milioni delle nostre sudatissime tasse in una oscena campagna pubblicitaria che dovrebbe vendere ciò che si vende fin troppo bene da sola: l’Italia come meta turistica!", tuona Montanari. (Liberoquotidiano.it)

Da giorni, la Rete e i social sono occupati da critiche e da polemiche generate da «Open to meraviglia» (uno slogan infelice nel suo accostare una parola italiana e una inglese, degno del «Very Bello» di qualche anno fa). (Corriere della Sera)