Ecco i rincari a tavola per le feste: "Aumenti fino al 9% nei ristoranti"
Festa sì, ma con un’attenzione al risparmio. Dall’indagine effettuata dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, infatti, è emerso che la maggior parte degli italiani trascorrerà la cena della vigilia di Natale nella propria abitazione o in quella di parenti e amici, circa il 32,3% prenoterà almeno uno tra il pranzo di Natale e la vigilia di Capodanno fuori casa, in un ristorante o un locale adibito all’organizzazione di eventi. (il Resto del Carlino)
Su altri giornali
Guerre e inflazione irrompono sul Natale: per le famiglie le feste saranno segnate da pesanti rincari (LuccaInDiretta)
Ristorazione: inflazione rallenta ancora, +2,9% rispetto a novembre 2023 Il profilo inflazionistico del bar resta ancora sul +3,3%. (Federazione Italiana Pubblici Esercizi)
Non solo, quindi, delle città capoluoghi di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti. L’Istat ha reso noti oggi i dati territoriali dell’inflazione di novembre, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica completa di tutte le città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. (il Resto del Carlino)
VITERBO- L’Unione Nazionale Consumatori ha pubblicato la classifica delle città più care d’Italia basata sui dati Istat sull’inflazione di novembre. Viterbo si colloca al 40° posto con un incremento medio del costo della vita di 303 euro per famiglia e un tasso di inflazione dell’1,2%. (Tuscia Times)
In testa alla graduatoria, Bolzano dove l'inflazione tendenziale pari a +2,1%, la più alta d'Italia, si traduce anche nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente a 608 euro per una famiglia media. (BergamoNews.it)
A novembre l’inflazione sale a +1,3%, tornando allo stesso livello del luglio scorso. La nuova accelerazione del ritmo di crescita dei prezzi al consumo, secondo l’Istituto nazionale di statistica (Istat), riflette dinamiche inflazionisti- che concentrate in alcuni settori: si acuiscono le tensioni sui prezzi dei be- ni alimentari, che registrano un’accentuazione della loro crescita su base annua, e dei beni energetici, la cui spinta deflazionistica risulta fortemente ridimensionata. (Cronache TV)