Raid israeliani su Gaza, sanità al collasso, decine di vittime

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
SALUTE

Nella giornata di Capodanno, la Striscia di Gaza è stata teatro di nuovi raid israeliani che hanno causato la morte di almeno 29 palestinesi, tra cui donne e bambini. Secondo le Nazioni Unite, l'assistenza sanitaria nella regione è ormai sull'orlo del collasso totale a causa dei continui e sistematici attacchi contro gli ospedali. La situazione è ulteriormente aggravata dalle condizioni climatiche avverse, con forti piogge che hanno allagato i campi profughi, rendendo ancora più difficile la vita per centinaia di migliaia di sfollati.

Il portavoce dell'agenzia di difesa civile, Mahmud Bassal, ha riferito che le vittime dell'attacco israeliano a Jabalia, nel nord di Gaza, erano tutte civili. La città e il campo profughi di Jabalia sono stati tra i principali obiettivi dell'offensiva israeliana, che dall'inizio di ottobre ha posto sotto assedio il nord della Striscia. Gli attacchi, condotti con aerei da combattimento, elicotteri d'attacco e droni, hanno colpito anche Gaza City, Bureji e la zona meridionale di Khan Yunis, causando la morte di 28 palestinesi di tutte le età.

Le fonti militari israeliane, citate dal Times of Israel, hanno dichiarato che i raid erano diretti contro obiettivi terroristici, ma la realtà sul campo mostra un bilancio di vittime civili innocenti. A dicembre, oltre 1.400 attacchi hanno colpito la popolazione di Gaza, causando la morte di 1.170 persone, in gran parte civili.

La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è drammatica: oltre 1.500 tende ospitano intere famiglie nei campi profughi e nei rifugi, ormai totalmente allagati con oltre 30 centimetri d'acqua.