Automotive, allarme dell’Anfia: «Il Governo taglia il fondo da 4,6 miliardi, a rischio il futuro della filiera»

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Gazzetta di Modena INTERNO

Un nuovo grido d’allarme per l’automotive italiano arriva dall’Anfia, l’Associazione nazionale filiera industria automobilistica. L’attacco: «Il Governo decurta oltre 4,6 miliardi di euro» «Anfia, gli imprenditori e le imprese – si legge in una nota – sono sconcertati dalla decisione del Governo di decurtare di oltre 4,6 miliardi di euro il “fondo automotive” destinato all'adozione di misure a sostegno della riconversione della filiera. (Gazzetta di Modena)

Ne parlano anche altri giornali

Il governo ha tagliato 4,6 miliardi al Fondo automotive, destinato all'adozione di misure a sostegno della riconversione della filiera. "Il taglio previsto dal Disegno di Legge di Bilancio alle già scarse risorse stanziate nel 2020 è un'inaccettabile fulmine a ciel sereno che contraddice in modo clamoroso l'importante attività che il governo sta svolgendo in Europa a favore del settore per migliorare la regolamentazione, e annulla mesi di intenso lavoro del Tavolo Sviluppo Automotive, che hanno portato Anfia, parti sociali e Regioni a proporre al governo un piano d'azione per supportare la filiera". (Tiscali Notizie)

Nel disegno di legge della Manovra, arrivato alla Camera la scorsa settimana, infatti è previsto il taglio di 4,6 miliardi del fondo automotive. Oggi, oltre agli stati di crisi nelle aziende, spunta lo spettro del quasi azzeramento del fondo automotive. (La Gazzetta dello Sport)

Lunedì 28 ottobre 2024 (Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) – (agenzia giornalistica opinione)

«L'automotive e il principale settore manufatturiero italiano, conta oltre 270mila addetti diretti, ha un fatturato di oltre 100 miliardi di euro ed e l'unico a cui e richiesta una trasformazione obbligatoria epocale in pochi anni. (Il Messaggero - Motori)

Per Anfia green deal, crisi industriale, e calo mercato europeo mettono a rischio sopravvivenza settore (LAPRESSE)