Multa a Crazy Pizza di Flavio Briatore in via Veneto: le decorazioni con i fiori sono abusive
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Il I Municipio ha multato Crazy Pizza, il locale dell'imprenditore Flavio Braitore in via Veneto a Roma. Le decorazioni floreali sono abusive, perché non conformi alle prescrizioni sugli edifici storici e vanno rimosse. (Fanpage.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
In base alle norme sul decoro in vigore a Roma, le composizioni floreali sulla facciata del Crazy Pizza della Capitale non potrebbero essere installate: l’esterno del locale aperto da Flavio Briatore è tappezzato di cascate di fiori finti che ornano le tre vetrine con affaccio sulla strada. (inItalia)
Roberto Tortora 30 settembre 2024 Sì, perché i fiori nei cannoni vanno bene, ma meno bene stanno all’ingresso del locale Crazy Pizza, nota catena brand di proprietà della holding Majestas e controllata dagli imprenditori Flavio Briatore e Francesco Costa in Via Veneto a Roma (Liberoquotidiano.it)
Le multe e l'obbligo: fiori da rimuovere Crazy Pizza di Flavio Briatore non a norma: il motivo (Virgilio Notizie)
Proprio così. Cassonetti strapieni, occupazioni abusive, abusi ovunque ma il problema della Città Eterna amministrata da Gualtieri sono i fiori di plastica all'esterno della pizzeria di Flavio Briatore a via Veneto a Roma (Secolo d'Italia)
A dirlo è il Municipio di Roma, città in cui la decorazione floreale è ritenuta abusiva, che ne ha chiesto la rimozione al locale. Intervistato dal Corriere della sera, inoltre, l’assessore al Commercio del I Municipio Jacopo Scatà ha spiegato che quelle installazioni floreali ritenute abusive non potrebbero essere mantenute perché non conformi alle prescrizioni sugli edifici storici. (Il Fatto Quotidiano)
A Roma, capitale dell'abusivismo dove persino le primarie del 2021 (quelle del centrosinistra, ovviamente) hanno avuto luogo in uno stabile occupato, lo Spin Time Labs, così ribattezzato dai centri sociali che da undici anni là dentro fanno il bello e il cattivo tempo, benedetti persino dall'elemosiniere vaticano che con tanto di pinze ruppe i sigilli messi da Acea a causa di un debito da 300mila euro per bollette della luce non pagate ebbene, proprio a Roma, dove persino la monnezza occupa abusivamente il suolo pubblico nauseando le narici dei turisti, che passeggiano tra monumenti e bellezze millenarie, e dei residenti, che nemmeno l'abitudine è riuscita a immunizzare dalla schifo con cui sono obbligati a convivere, nel mirino del Comune non sono finiti centri sociali, case occupate o campi nomadi ma un ristorante di via Veneto (il Giornale)