Joe Biden, media: “Esperto di Parkinson 8 volte alla Casa Bianca negli ultimi mesi”. La replica

– Nuovi dubbi sulla salute del presidente Usa, Joe Biden. Un medico esperto di Parkinson è stato per 8 volte alla Casa Bianca negli ultimi mesi, scrive il new York Times. La Casa Bianca replica: il presidente non è in cura per questa patologia. Poi divulga il nome dello specialista e cerca di tranquillizzare elettori (e donatori): sono controlli di routine. Ecco cosa sappiamo. epa11461096 US President Joe Biden speaks about staying in the race for the presidency during a campaign stop at Sherman Middle School in Madison Wisconsin, USA, 05 July 2024. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altri giornali

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non è in cura per il morbo di Parkinson. A chiarirlo è stata la Casa Bianca, dopo che è emersa la notizia che un medico specialista in questa malattia ha visitato la Casa Bianca otto volte nell'ultimo anno. (corriereadriatico.it)

E ha spiegato la mancata diffusione integrale dei referti medici delle visite del presidente (anche con due neurologi) con la necessita' di "proteggere la privacy". (Gazzetta di Parma)

Secondo diverse fonti dei media americani, infatti, il presidente Biden potrebbe avere il Parkinson. L'indiscrezione è stata riportata sabato scorso dal New York Post, che ha rivelato un dettaglio interessante: il 17 gennaio, un medico esperto di Parkinson del Walter Reed Medical Center ha fatto visita alla Casa Bianca, su invito del medico personale del presidente, Kevin O'Connor. (il Giornale)

Biden, «un medico esperto di Parkinson 10 volte da lui in 4 mesi». La Casa Bianca: «Controlli di routine, è il suo neurologo»

Nel giorno in (Secolo d'Italia)

Negli ultimi giorni il rincorrersi delle voci su una serie di visite neurologiche a cui si s… Continua la saga sullo stato di salute del presidente statunitense Biden. Se e quanto “Morning Joe” sia in grado di sostenere la campagna elettorale e nel caso altri quattro anni di mandato sono gli interrogati che compiacciono gli avversari e spaccano la maggioranza dem. (la Repubblica)

NEW YORK — Prima una lettera perentoria («sono fermamente deciso a restare in corsa, uniamoci per battere Trump») inviata ai parlamentari democratici al loro rientro in Congresso dopo la settimana d’interruzione per l’Independence Day per bloccare sul nascere nuove contestazioni: molti di loro erano infatti tornati a Washington decisi a chiedergli di ritirarsi. (Corriere della Sera)