Passa all’esame del Senato il decreto Infrastrutture: 393 ml per la Cisterna-Valmontone

Altri dettagli:
Ponte sullo Stretto Messina

LATINA – Con 169 voti a favore e 101 contrari, la Camera dei deputati ha approvato il “Decreto Infrastrutture”, che passa quindi all’esame del Senato e da convertire in legge entro il prossimo 28 agosto. La notizia è stata accolta con soddisfazione dal Governatore del Lazio Francesco Rocca, perché l’atto prevede lo stanziamento di 393 milioni di euro per la realizzazione della Cisterna-Valmontone, ritenuta un’arteria chiave per il rilancio di territori troppo a lungo penalizzati. (Lunanotizie)

Ne parlano anche altre testate

Genova. "Con l'approvazione avvenuta questa mattina alla Camera del decreto legge Infrastrutture, alla Liguria arriveranno più di 100 milioni euro per infrastrutture e investimenti di interesse strategico". (Genova24.it)

ROMA – “Ripetere all’infinito affermazioni infondate, non le trasforma in verità”, commenta l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, in relazione alle critiche mosse al ponte nell’ambito dell’iter approvativo del DL Infrastrutture. (Quotidiano del Sud)

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Ponte sullo Stretto, via libera della Camera al “progetto spezzatino”. E i Comuni preparano la battaglia legale

“Il progetto del ponte ha la solidità dei migliori esperti italiani e internazionali che in ciascuna disciplina hanno contribuito a farne un’opera concreta e fattibile. (Corriere di Lamezia)

Dopo l’altro passo in avanti di ieri alla Camera per il dl Infrastrutture che riguarda anche il ponte sullo Stretto , con la fiducia posta dal governo, mentre oggi è previsto il voto finale sempre alla Camera , ci sono da registrare parecchie prese di posizione nel mondo politico nazionale e regionale. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

Via libera al progetto spezzatino, secondo cui anche per grandi opere come il Ponte sullo Stretto basterà un’approvazione per “fasi costruttive”, senza necessità di attendere il progetto esecutivo, e nuovi fondi per indorare la pillola agli espropriandi. (La Repubblica)