Falcone 32 anni dopo. L'ex ministro Martelli: "Svelò i segreti della mafia come uno Stato parallelo"

QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

– "Ho conosciuto Giovanni Falcone nell’aprile 1987. Da capolista del Psi alle elezioni in Sicilia la prima persona che volli incontrare fu proprio lui. All’epoca era in corso il maxiprocesso e io avevo presentato il referendum sulla giustizia giusta. Mi colpì subito il suo garbo nei modi". Claudio Martelli, braccio destro di Bettino Craxi nel Partito socialista e soprattutto ministro della Giustizia dal 1991 al 1993, ricorda così la prima volta che incontrò il giudice ucciso da Cosa Nostra a Capaci. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

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"Un segno per commemorare la strage di Capaci e onorare il ricordo del magistrato antimafia che in quella drammatica circostanza perse la vita insieme alla moglie e collega Francesca Morvillo e a tre uomini della sua scorta: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani", si legge in una nota della Regione Lombardia. (MilanoToday.it)

Il corteo a Palermo Nel pomeriggio di oggi, 23 maggio 2024 si è svolto un corteo nella città di Palermo per ricordare le vittime della Strage di Capaci. Dal polo di Giurisprudenza del capoluogo siciliano diverse centinaia di persone si sono incamminate sotto il sole cocente verso “l’albero di Falcone” che si trova in via Notarbartolo, nelle immediate vicinanze del palazzo in cui abitava il magistrato. (Fanpage.it)

Una talea dell'albero di Giovanni Falcone, gemma del Ficus macrophylla che cresce in via Notarbartolo, davanti alla casa dove viveva il giudice di Palermo. È quella donata ieri dal comando provinciale dei carabinieri al Comune di Latina, come simbolo della stretta connessione tra l'impegno nella lotta alle mafie e la salvaguardia dell’ambiente. (ilmessaggero.it)

A distanza di un anno dall'anti-corteo che lo scorso anno vide terminare la manifestazione con manganellate e disordini a pochi passi dall'Albero Falcone, studenti e associazioni, sindacati e attivisti sono scesi di nuovo in strada per gridare una antimafia "sociale e intersezionale", come dicono, e cioè portatrice degli interessi della collettività, di una cultura della pace contro ogni conflitto e contro complicità dello Stato e omertà. (Repubblica TV)

“C’è il rischio che nella testa della gente, quella contro le mafie sia una battaglia finita invece non è così quindi noi dobbiamo continuare a testimoniare, a fare le cose giuste, tipo il riutilizzo dei beni confiscati alla mafia, o come noi costruiamo le gare pubbliche per evitare che ci siano infiltrazioni, i comitati che utilizziamo. (LAPRESSE)

Mentre le centinaia di persone che si affollano sotto le fronde all’Albero Falcone applaudono all’unisono. La tromba della polizia di Stato accompagna la manifestazione verso le 17,58, l’orario esatto che ha cambiato la storia della Sicilia e dell’Italia. (Giornale di Sicilia)