La sgangherata squadra di governo con cui Trump vuole fare la rivoluzione

C’è qualcosa di dadaista, di surreale, di fantasmagorico in molte delle prime nomine effettuate da Donald Trump per il suo secondo mandato presidenziale. Alla squadra di governo che il nuovo presidente sta assemblando si potrebbe affibbiare la definizione che il miliardario della Silicon Valey pro-Trump Peter Thiel, padrino dell’ascesa politica del vice presidente eletto J.D. Vance, ha inventato per la coalizione uscita vincitrice dalla elezioni sia presidenziali che per il Congresso: «A ragtag rebel alliance against the empire», una sgangherata alleanza di ribelli contro l’impero. (Tempi.it)

Ne parlano anche altri media

La donna che è stata al centro di un'indagine del Dipartimento di Giustizia sulle accuse di traffico sessuale mosse nei confronti di Matt Gaetz, l’uomo scelto da Donald Trump per il ruolo di ministro della Giustizia, ha confermato alla Commissione etica della Camera di aver avuto rapporti sessuali con Gaetz quando aveva 17 anni. (la Repubblica)

Ma le nomine di Trump non danno indizi solo sul futuro degli Stati Uniti. (Corriere del Ticino)

Trattandosi del governo degli Stati Uniti, naturalmente, mettere certe figure su certe poltrone implica conseguenze ed effetti su molti piani, sia interni che internazionali. (Contropiano)

Trump, governo pronto: da Gaetz a Hegseth fino a Kennedy Jr, tutti i personaggi in arrivo alla Casa Bianca

Ma con la lista delle nomine per la sua seconda amministrazione, il presidente sembra aver deciso di trasformare la politica americana in un esperimento sociologico senza precedenti. Donald Trump non è mai stato il tipo da passare inosservato. (LaC news24)

Gaetz, 42 anni, era sotto inchiesta per traffico sessuale di minorenni, per uso illecito di droghe, per aver accettato regali inappropriati e per aver cercato di ostacolare la stessa indagine, terminata proprio in seguito alle sue dimissioni. (Corriere della Sera)

Nel 2016, quando venne eletto per la prima volta alla Casa Bianca, Donald Trump era un imprenditore con poca esperienza politica. E questo aveva influito nel suo approccio alla transizione: le nomine della squadra di governo erano arrivate a rilento, scegliendo spesso funzionari consigliati direttamente dal partito. (ilmessaggero.it)