Mandato d’arresto: il governo litiga E ognuno va per sé

La Spagna è “pronta a eseguire” il mandato d’arresto della Corte penale internazionale nei confronti di Benjamin Netanyahu, anche il Portogallo si sente “vincolato”, la Francia invece frena e la Germania promette “un esame coscienzioso” che è un modo per dire che non arresterebbe il leader di Israele. E il governo delle destre italiane si … (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Il dibattito interno intorno alla figura del premier, la cui immagine è già fortemente compromessa per aver ingaggiato una guerra sanguinosa - che va avanti da più di un anno e ha provocato oltre 44mila morti palestinesi, di cui oltre un quarto sono bambini - che non è servita a riportare a casa tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas dal 7 ottobre, si infiamma e apre a nuove ipotesi di governo. (Tiscali Notizie)

Ma quali Paesi daranno seguito alla sentenza della Cpi? Dall'Italia agli Usa, passando da Ungheria e Cina, ecco le posizioni dei leader e dei governi sulla cattura del numero uno dello Stato ebraico e del suo ex ministro. (Adnkronos)

Una decisione "assurda", "antisemita" e basata su falsità e bugie. Dall'ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d'arresto spiccato contro il premier israeliano e l'ex ministro della Difesa Gallant, dalla Corte penale internazionale per presunti crimini di guerra. (Adnkronos)

Netanyahu spacca l’Occidente. E il governo italiano si divide sul mandato d’arresto

Una decisione che crea molta angoscia in chi è amico di Israele. Il pronunciamento del più alto organismo della giustizia internazionale ha l’obiettivo di prevenire nuovi crimini di guerra e contro l’umanità a Gaza e certifica ciò a cui abbiamo assistito in questi 13 mesi. (il manifesto)

A sparigliare è il solito Viktor Orbán, al momento presidente di turno del Consiglio Ue. Il più spavaldo, ma non il solo potenzialmente inadempiente: i governi di maggior peso, da Parigi a Berlino passando per Roma, restano sul vago. (il manifesto)

Cosa succederebbe se Benjamin Netanyahu atterrasse stamattina all’aeroporto di Fiumicino? A leggere le posizioni dei ministri italiani lo stesso premier israeliano potrebbe avere dei dubbi: qualcuno crede che andrebbe arrestato immediatamente, altri sono pronti ad abbracciarlo sulla pista e altri ancora preferiscono non esporsi, rimandando ogni decisione a un approfondimento e a un accordo con gl… (La Stampa)