Enrica Michela Malberti, l’avvocata tutore del killer di Paderno: “Lui è la quarta vittima, per Riccardo sarò come un’altra mamma”

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IL GIORNO INTERNO

Monza – All’udienza di convalida accanto a Riccardo era presente anche l’avvocata Enrica Michela Malberti, legale del Foro brianzolo dal 2001 e dal 2022 presidente dell’Ordine degli avvocati di Monza, nominata dal Tribunale monzese tutore del 17enne che ha sterminato la famiglia a Paderno Dugnano. Avvocata Malberti, come ha trovato Riccardo? “L’ho trovato tranquillo, ha affrontato bene la situazione anche se spesso durante l’udienza ha pianto, mentre parlava di quello che è successo si è commosso. (IL GIORNO)

La notizia riportata su altri giornali

Li percepivo come meno intelligenti, con problemi da niente", ha detto al giudice. Nella notte del 1 settembre un 17enne ha ucciso con 68 coltellate il fratellino di 12 anni e i genitori a Paderno Dugnano (Milano). (Fanpage.it)

La prima coltellata l’ho data alla gola, lui si è svegliato e ha urlato "papà". Anatomia di una strage raccontata da R., diciassette anni, che ha confessato l’omicidio della sua famiglia nella villetta di Paderno Dugnano (ilgazzettino.it)

Milano – Una ricostruzione, se mai fosse possibile, più cruda e terribile di quella emersa finora. La dinamica dell’omicidio di via Anzio 33 a Paderno Dugnano, in buona parte raccontata nei giorni scorsi, viene fuori in tutta la sua drammaticità nel provvedimento con cui ieri il gip del Tribunale per i minorenni Laura Margherita Pietrasanta ha disposto la convalida dell’arresto del diciassettenne reo confesso Riccardo C. (IL GIORNO)

Ai carabinieri ha parlato di un "malessere" covato da giorni. Nella notte del 1 settembre a Paderno Dugnano (Milano) un 17enne ha ucciso con 68 coltellate i genitori e il fratellino di 12 anni. (Fanpage.it)

Tra questi, il momento in cui avrebbe pensato di agire. (Fanpage.it)

«Ha pianto, rivivere quei momenti non è facile. È provato, ma è rimasto sorpreso ed è felice delle parole dei nonni, per questo ha chiesto di incontrarli». I nonni del ragazzo e gli zii, nonostante il dolore, hanno detto che non lo abbandoneranno mai e gli hanno portato alcuni oggetti personali in carcere. (Vanity Fair Italia)