L’editoriale / Produttività, l’obiettivo per la fase 2 del governo

A oltre due anni dal suo insediamento, qual è la cifra del governo Meloni? Se lasciamo da parte le opinioni degli osservatori più prevenuti, possiamo notare una certa convergenza su un concetto: il governo Meloni è stabile e rispettato, ma lo è anche, se non soprattutto, perché la sua politica economica è in sostanziale continuità con quella di Draghi e con le raccomandazioni dell’Europa. Su questo tipo di diagnosi, nei giorni scorsi, si sono ritrovate due voci molto diverse, entrambe autorevoli per la loro indipendenza, come quella dell’economista Veronica De Romanis e quella del filosofo Marcello Veneziani (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Secondo il giornale, Meloni sarebbe riuscita là dove il governo tedesco guidato da Olaf Scholz ha incontrato difficoltà, facendo della questione migratoria una priorità fin dall’inizio del suo mandato. (Stranieri in Italia)

Segno di forza oppure di debolezza e paura sulla totale affidabilità dei suoi alleati? Al di là della valutazione che si potrà dare della scelta della Meloni sul cammino istituzionale della legge finanziaria, è certo che la volontà imposta di non accettare alcuna discussione in commissione prima e in aula dopo, è stata un’ulteriore conferma di quale forma di Stato ha in mente, con la marginalizzazione se non proprio con l’esclusione del confronto con i rappresentanti eletti del popolo italiano. (articolo21)

Alla fine è rimasta solo lei, l'underdog, quella su cui due anni fa in pochi erano pronti a scommettere. (Secolo d'Italia)

“Cambiare è possibile”. La Bild elogia la strategia di Meloni sui migranti

E ancora: "A differenza del governo di Olaf Scholz è stata in grado di gestire la crisi migratoria”. La presidente del Consiglio, si legge sul quotidiano tedesco, “ha dimostrato alla Germania che è possibile un cambio di rotta in materia di asilo”. (Liberoquotidiano.it)

L'attentato di Magdeburgo del 20 dicembre è solo l'ultimo di una lunga serie di eventi terroristici che hanno contribuito a destabilizzare il Paese. Uno di questi è l'immigrazione irregolare, con conseguente incremento dell'insicurezza nella gran parte delle città. (il Giornale)

Escludo di votare alle prossime elezioni una formazione politica di destra: credo che mi sforzerò ancora una volta di scegliere un partito del centro-sinistra come ho fatto negli ultimi trent’anni, riservandomi però fin d’ora anche la libertà di astenermi (una scelta inedita per me). (Giornale di Sicilia)