Crocifisso in aula: sceglie la scuola!
Ciononostante, il professore aveva continuato a rimuovere il crocifisso durante le sue ore di lezioni e nei suoi confronti era scattata la sanzione disciplinare della sospensione dall'insegnamento.
L'esposizione del crocifisso nelle scuole non può rappresentare un obbligo imposto da pubblici poteri, non essendo costituzionalmente consentito esigerne la presenza.
Il dirigente scolastico non potrà, dunque, limitarsi a prendere atto della sola volontà degli alunni, invitando formalmente i docenti a non rimuovere il crocifisso dall'aula. (Studio Cataldi)
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Il rammarico per il professor Metastasio è che “questa sentenza arrivi ben 13 anni dopo i fatti” “Peccato che i giudici non abbiano ancora mostrato coraggio sotto il profilo della questione discriminatoria verso le altre religioni”, ha sottolineato. (Tecnica della Scuola)
“L’aula può accogliere la presenza del crocifisso – si legge nella sentenza 24414 – quando la comunità scolastica interessata valuti e decida in autonomia di esporlo, eventualmente accompagnandolo con i simboli di altre confessioni presenti nella classe e in ogni caso ricercando un ragionevole accomodamento tra eventuali posizioni difformi”. (Papaboys 3.0)
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affermato che la disposizione del regolamento degli anni venti del secolo scorso – che tuttora disciplina la materia, mancando una legge del Parlamento – è suscettibile di essere interpretata in senso conforme alla Costituzione. (PaeseRoma.it)
E’ come nelle relazioni umane: per intessere relazioni sane occorre prima conoscersi per poi conoscere gli altri». E conclude: «Se i laicisti vedono nel crocifisso un simbolo religioso prevaricatore e non rispettoso di chi professa altre religioni, stiano pure tranquilli: è già uscito dalle scuole italiane! (leggo.it)
Cassazione, in caso di richiesta anche simboli di altre religioni. “I giudici della Suprema Corte confermano che il crocifisso nelle aule scolastiche non crea divisioni o contrapposizioni, ma è espressione di un sentire comune radicato nel nostro Paese e simbolo di una tradizione culturale millenaria”. (MilanoPost)