New York pazza di Sinner. Jannik in missione: ecco le chiavi per prendersi la finale
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Forse un giorno ci renderemo davvero conto di quello che stiamo vedendo. Il torto che non dobbiamo fare a Jannik Sinner è considerare scontate le sue imprese o facili le sue vittorie. Non c’è nulla di facile e c’è tanto di epico nella storia di questo giovane fuoriclasse della racchetta. New York impazzisce per lui, per il suo stile asciutto in campo ed elegante fuori, così in controtendenza con il fastidioso brusio di sottofondo dell’Arthur Ashe. (La Gazzetta dello Sport)
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Contro Medvedev nei quarti dello Us Open, il gioco di volo è stata l’arma in più di Jannik Sinner. Lo dico per quegli scettici che nutrono ancora riserve nei confronti di Sinner ed il suo status di attuale Number One. (MOW)
Sono in molti ormai a dare Sinner per favorito assoluto per la vittoria finale, ma mancano ancora due partite. Jannik Sinner va a caccia della seconda finale Slam in carriera, la prima agli US Open. Per arrivarci, dovrà superare un rivale che, in realtà, è anche suo amico, tra i migliori che ha sul circuito, il britannico Jack Draper, alla prima volta assoluta a un penultimo atto nei quattro tornei maggiori. (OA Sport)
L'azzurro, numero 1 del mondo, affronta il britannico nel match in programma non prima delle 21 italiane a Flushing Meadows. Sinner, reduce dal successo in 4 set nei quarti di finale contro il russo Daniil Medvedev, cerca un posto in finale nel torneo di New York (Adnkronos)
“Jannik è stato molto bravo, ha interpretato molto bene tatticamente la partita - ha sottolineato il coach dell’azzurro -. Una partita che è stata un po’ strana: chiunque prendeva un break di vantaggio prendeva poi il largo nel set. (SuperTennis)
Nella progressione sportiva del numero uno del mondo, c’è molto del lavoro di Vagnozzi e di Darren Cahill. E nella sfida dei quarti con Medvedev è emersa l’importanza delle variazioni: "Giocare solo di ritmo contro Medvedev non sarebbe stata la scelta giusta - spiega Vagnozzi -. (La Gazzetta dello Sport)
Mancino, 22 anni - ha quattro mesi meno di Jan - un metro e 93 per 85 chili, è entrato nel torneo da numero 25 del mondo e fino ad ora non ha fatto prigionieri con il suo tennis aggressivo. Occhio a Jack Draper, la grande speranza inglese del dopo-Murray, avversario in semifinale di Jannik Sinner (La Stampa)