Spari contro le chiese, alberi di Natale bruciati, donne umiliate. Ecco la Siria di Al-Jolani

La formula magica per fugare ogni dubbio sulle conseguenze della trasformazione della Siria in un regime islamico è sempre la stessa: “episodi individuali”. È con queste parole che il governo provvisorio guidato dal primo ministro Mohammed al-Bashir, sotto la leadership del leader terrorista Ahmad al-Shara (alias Abu Muhammad al-Jolani), qualifica gli episodi inquietanti di violenza e persecuzione che si verificano nel paese conquistato dai jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham (Hts). (Tempi.it)

Ne parlano anche altre testate

Centinaia di manifestanti sono scesi in piazza nelle zone cristiane di Damasco dopo l'incendio di un albero di Natale vicino ad Hama, nella Siria centrale. (Tiscali Notizie)

Sono gli auguri di buone feste ai cristiani dei jihadisti “buoni”, quelli ripuliti da Abu Muhammad Al Jolani, l’ex tagliagole che ora si è un po’ tagliato la barba e, rovesciato il sanguinario regime siriano di Bashar al-Assad, si appresta a stabilire proficue relazioni diplomatiche con i Paesi occidentali. (Nicola Porro)

L’incendio di un albero di Natale a Souqaylabiya, nei pressi di Hama, ha scatenato la rabbia della comunità cristiana siriana. Migliaia di persone si sono riversate nelle strade dei quartieri cristiani di Damasco, gridando un messaggio chiaro: «Vogliamo rispetto per la nostra fede». (Famiglia Cristiana)

Siria, incendiato albero di Natale: i cristiani scendono in piazza per protesta

Proteste a Damasco, in Siria, dove centinaia di cristiani hanno affollato le strade del centro della capitale dopo che un albero di Natale installato nella provincia di Hama è stato bruciato. I manifestanti, con in mano una croce e pregando, hanno marciato attraverso il quartiere cristiano di Bab Touma fino a una chiesa. (Liberoquotidiano.it)

Centinaia di dimostranti sono scesi in piazza nei quartieri cristiani di Damasco per protestare contro l'incendio (Secolo d'Italia)

"Chiediamo i diritti dei cristiani", hanno cantato i manifestanti mentre marciavano attraverso la capitale siriana verso la sede del Patriarcato ortodosso nel quartiere di Bab Sharqi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)