Le Borse di oggi, 26 novembre. L’annuncio di Trump sui dazi spinge il dollaro
MILANO – I nuovi dazi annunciati da Donald Trump nei confronti di Cina, Messico e Canada rafforzano il dollaro sul mercato. Il presidente eletto ieri ha detto che ha intenzione di imporre una tariffa aggiuntiva del 10% su tutti i beni cinesi in entrata negli Stati Uniti e una del 25% sulle importazioni da Messico e Canada. Al cambio con il biglietto verde l’euro scende così dello 0,18% a 1,0476 dollari in mattinata. (la Repubblica)
Ne parlano anche altre testate
Giornata negativa per Stellantis al FTSEMib. Gli operatori collegano lo scivolone del titolo alle dichiarazioni del presindere eletto statunitense, Donald Trump, che ha ventilato nuovi dazi sui prodotti importati dal Messico, paese dove il colosso automobilitico ha parte della propria produzione. (SoldiOnline.it)
Si parla di un’imposta del 10% sulle importazioni cinesi, moderata rispetto ai timori iniziali, e di un ben più gravoso 25% su tutti i prodotti provenienti da Messico e Canada, superando le soglie precedenti. (eToro)
"Presidente Trump, non è con le minacce né con i dazi che riuscirete a fermare il fenomeno dell'immigrazione, né il consumo di droghe negli Stati Uniti". Lo ha detto la presidente messicana Claudia Sheinbaum, replicando a Donald Trump che minaccia di imporre dazi del 25% sulle importazioni dal Messico, leggendo davanti ai media una lettera che invierà oggi al presidente eletto americano. (Tiscali Notizie)
Donald Trump utilizza la leva dei dazi come gendarme internazionale nella lotta al narcotraffico, con l'obiettivo di debellare la piaga del fentanyl, che da anni tiene in ostaggio migliaia di americani. (il Giornale)
La Cina è la principale fonte di sostanze chimiche utilizzate per produrre 'la droga degli zombie', mentre gran parte del flusso verso gli Stati Uniti proviene dai cartelli della droga in Messico che mescolano i precursori e contrabbandano il prodotto finito oltre confine. (Adnkronos)
Sono iniziate le grandi manovre sul dossier dei dazi statunitensi, uno dei punti fermi della politica economica di Donald Trump. Lunedì il presidente eletto ha prospettato la possibilità di tariffe su tutti i prodotti che arrivano negli Usa da Canada, Messico e Cina, sin dal primo giorno del suo mandato. (Il Fatto Quotidiano)