La crisi del caffè si aggrava: giù la produzione in Brasile e Indonesia
Il 2024 è stato un anno particolarmente critico per il mercato del caffè , con previsioni di produzione che sono state costantemente riviste al ribasso. E secondo Areté , azienda leader in Italia nelle analisi e previsioni sui mercati agrifood, il trend di incertezze e difficoltà si sta confermando anche nei mesi finali dell'anno . I report pubblicati dal Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti (Usda) a novembre hanno infatti aggiornato al ribasso le stime sulla produzione di caffè in Brasile e Indonesia , due dei principali paesi produttori a livello mondiale. (Italia a Tavola)
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Con un aumento del più del 70% del prezzo quest'anno, i prezzi hanno raggiunto il livello più alto dal 1977. La produzione brasiliana di caffè Arabica potrebbe diminuire nella prossima stagione, riducendo ulteriormente le forniture globali già limitate. (XTB)
Mercoledì, i chicchi di caffè Arabica sono saliti a 3,23 dollari alla libbra a New York (+4,7%), la quotazione più alta mai registrata dal 1977. Volano i prezzi del caffè (Forbes Italia)
La tazzina di caffè, infatti, con l’anno nuovo, potrebbe subire un altro ritocco all’insù e arrivare a costare due euro. Colpa del prezzo del chicco di arabica, la qualità più pregiata, che ha raggiunto la quotazione più alta degli ultimi cinquant’anni. (R101)
I dati parlano chiaro: da inizio anno, i prezzi del caffè sono aumentati del 69%, spingendo i futures a New York ai livelli più alti dal 1977. Oggi, però, quel piacere rischia di essere non solo meno accessibile, ma anche più caro. (eToro)
L’aumento delle quotazioni del caffè sui mercati internazionali sta facendo lievitare i prezzi della tazzina di espresso, da sempre simbolo del rituale quotidiano italiano. Assoutenti lancia l’allarme: il costo del caffè al bar potrebbe presto raggiungere 2 euro, un livello mai visto prima. (QuiFinanza)
Il prezzo del caffè continua a salire. In rialzo anche il Caffè Robusta, la varietà meno nobile, i cui future su dicembre salgono del 2,9% a 5.306 dollari la tonnellata, valore che non toccava dagli anni Settanta. (Corriere della Sera)