Israele: Netanyahu tira dritto
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Israele non si ritirerà dal corridoio Filadelfia, la lingua di terra tra Egitto e Striscia di Gaza, e la guerra non finirà fino a quando “Hamas non sarà distrutto”: Benjamin Netanyahu non si piega alle richieste della piazza e rilancia il proposito del suo governo, in tono di sfida contro le migliaia di persone che protestano da due giorni per chiedere un accordo di cessate il fuoco in cambio della liberazione degli ostaggi. (ISPI)
La notizia riportata su altri giornali
I famigliari degli ostaggi nella sede del Likud Ma il portavoce del Dipartimento di Stato Usa: "Israele ci ha confermato di volersi ritirare dai territori occupati, compreso il Filadelfia". (RaiNews)
Nuova manifestazione a Tel Aviv per chiedere il cessate il fuoco e il ritorno degli ostaggi nella Striscia di Gaza.Gli israeliani sono scesi in piazza per il quarto giorno consecutivo, con cartelli con scritto "Stop the War!", dopo il ritrovamento di sei ostaggi morti a Gaza e dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha rifiutato di fare "concessioni" nei colloqui in fase di stallo per il rilascio degli altri rapiti, nelle mani di Hamas dal 7 ottobre scorso. (il Dolomiti)
Gli israeliani sono scesi in piazza per il quarto giorno consecutivo, con cartelli con scritto "Stop the War!", dopo il ritrovamento di sei ostaggi morti a Gaza e dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha rifiutato di fare "concessioni" nei colloqui in fase di stallo per il rilascio degli altri rapiti, nelle mani di Hamas dal 7 ottobre scorso. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il primo ministro israeliano sta tenendo una conferenza stampa in lingua inglese, rivolgendosi ai giornalisti stranieri, affrontando due temi bollenti come i negoziati per la liberazione degli ostaggi e l'annosa questioni dei corridoi a Gaza (il Giornale)
Di fronte agli Usa e al Mossad che fanno quadrato intorno ad una nuova proposta di accordo per il cessate il fuoco a Gaza, che dovrebbe essere presentata nei prossimi giorni; di fronte alle estese proteste che oggi hanno raggiunto anche la sede del partito Likud (il partito di Netanyahu) a Tel Aviv; di fronte al Consiglio di sicurezza dell'Onu che oggi discute, per la prima volta dal 7 ottobre, la questione degli ostaggi, il premier israeliano Benjamin Netanyahu si trova costretto a giustificare la sua scelta di non rinunciare al controllo totale del corridoio di Filadelfia e quindi non firmare un accordo su Gaza. (L'HuffPost)
Le forze armate israeliane hanno lanciato un avvertimento alla leadership politica che qualsiasi espansione dell'operazione militare metterebbe a rischio l'incolumità delle persone ancora ostaggio di Hamas (AGI - Agenzia Italia)