Europa e Usa si dividono i compiti (e i nemici)

Per saperne di più:
Ucraina

La prima è il passaggio da Alleanza Atlantica ad alleanza globale, con il varo di una contrapposizione alla Cina mai prima espressa in termini così grintosi e persino minacciosi. La Cina viene definita nel comunicato finale un pericolo per la prosperità e la sicurezza dell’Occidente, e le si intima di abbandonare l’alleanza con la Russia: «Non può facilitare la più grande guerra europea della storia recente senza che questo abbia un impatto negativo sui suoi interessi e sulla sua reputazione». (L'Eco di Bergamo)

Su altri giornali

– (di Cristina Giuliano) Non si parla d’altro in queste ore al Summit Nato a Washington che dell’attesissima conferenza stampa – detta del “big boy” – ovvero il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che al Walter E. (Agenzia askanews)

Il summit per il 75 anni dell’Alleanza Atlantica ha mostrato un Occidente forte e coeso contro la Russia e a difesa dell’Ucraina. ma a ben guardare l’Occidente non è affatto in buona salute, attraversato com’è da tensioni politiche e sociali crescenti ed incerto per le sfide forse eccessivamente ambiziose che ha intrapreso sul piano ambientale. (Milano Finanza)

di Federico Petroni La Nato a settantacinque anni è un’organizzazione in cerca d’autore. Gli Stati Uniti hanno da tempo chiarito di non avere i mezzi e la volontà politica di fare la guerra in Europa per non rischiare di scoprirsi in Asia. (Limes)

Nato, il ‘caso Biden’ piomba sul vertice: i leader in imbarazzo

Il pretesto per questa riaffermazione del ruolo centrale del Patto atlantico viene ribadito poco prima: «Siamo uniti e solidali di fronte a una brutale guerra di aggressione sul continente europeo e in un momento critico per la nostra sicurezza». (il manifesto)

Lo svolgimento e l’esito del recente vertice dei 75 anni della Nato a Washington mi ha fatto tornare in mente la prognosi sulla “seconda Guerra Fredda” che Johan Galtung, il fondatore dei Peace Studies, gli studi internazionali per la pace ispirati alla triade diagnosi-prognosi-terapia, aveva fatto negli anni 2000, alla luce della “megalomania di avere tutto il mondo come propria sfera d’interesse” da parte di chi si considerava – e si considera – il “vincitore” della “prima Guerra Fredda”. (Il Fatto Quotidiano)

(Adnkronos) – (CremonaOggi)