Putin, messaggio all'Ucraina: "Andremo avanti"
Vladimir Putin non si ferma. Durante il suo discorso di fine anno, il presidente della Russia ha lanciato un messaggio chiaro ai suoi cittadini: "Cari amici, tra poco inizierà il 2025, concludendo il primo quarto del XXI secolo", ha iniziato Putin, che nei tre minuti di discorso non ha mai citato l'Ucraina, "in questo Capodanno, i pensieri e le speranze di parenti e amici, milioni di persone in tutta la Russia sono insieme ai nostri combattenti e comandanti". (Adnkronos)
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Quel giorno, 31 dicembre del 1999, gli occhi del mondo intero erano rivolti altrove. Nemmeno i suoi compatrioti. «Noi che siamo stati al potere per molti anni, dobbiamo andarcene» fu l’esordio del vecchio e malandato presidente, il primo eletto democraticamente nella storia millenaria del suo Paese. (Corriere della Sera)
Da un decennio presidente della Russia, Boris Eltsin annuncia le dimissioni con tre mesi di anticipo sulla fine del suo secondo mandato, nomina quale successore a interim Vladimir Putin, fino a tre anni prima uno sconosciuto membro del suo staff, e nel messaggio televisivo di Capodanno chiede scusa al Paese per i travagli dell’era democratica post-comunista, caratt… (la Repubblica)
Vladimir Putin Il discorso di Capodanno del presidente russo trasmesso sulle tv dello stato (Tuscia Web)
Prima del 2012 e dopo il 2012, quando Putin torna al Cremlino dopo i primi due mandati e lo scambio temporaneo di ruoli con il primo ministro Dmitrij Medvedev. (Corriere del Ticino)
«Buon anno, cari amici, sono sicuro che andrà tutto bene». I venticinque anni dal giorno dello sbalorditivo intervento di Boris Eltsin che la notte del 31 dicembre 1999 consegnò le chiavi del Cremlino all’allora quasi sconosciuto premier, Putin. (ilmessaggero.it)
Che bilancio si può trarre per la Russia a distanza di 25 anni dall’arrivo al potere di Vladimir Putin? Ha provato a rispondere a questo interrogativo lo stesso leader russo, il quale durante la conferenza stampa fiume di fine anno ha dichiarato che nel quarto di secolo trascorso al Cremlino non solo si è “ preso cura ” della Federazione ma l’ha anche allontanata “ dall’orlo del precipizio ” rendendola " una nazione indipendente e sovrana che è capace di prendere decisioni nei suoi interessi ”. (il Giornale)