Prodi: “Pace in Ucraina? Bisogna far presto, il rischio è che Europa e Stati Uniti si dividano ancora…

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Il Fatto Quotidiano ESTERI

L’Europa, così divisa, non può fare molto, può fare da incoraggiamento”.

“Usa e Cina sono decisivi per la pace in Ucraina.

Il professore ha posto l’attenzione su un aspetto: “Bisogna fare presto, perché il rischio è che gli interessi dell’Europa e degli Stati Uniti si dividano ancora di più”

A dirlo, ospite del Festival dell’economia di Trento, è stato l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, intervistato dall’Ansa. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Prodi ha parlato tanto di Cina e Stati Uniti (due paesi che conosce direttamente, dato che vi ha insegnato) perché ritiene che solo con un loro accordo si possa arrivare alla pace in Ucraina. Avevano un’idea troppo diversa di Europa e un legame troppo forte con gli Stati Uniti» (Ufficio Stampa)

"Tutto sommato - ha detto - l'import e l'export fra Cina e Stati Uniti continua ad essere sostenuto e le imprese americane presenti non sembra abbiano intenzione di andarsene. "Fino al 2016 - ha spiegato Forchielli - gli americani consideravano la Cina un importante comprimario ed i rapporti erano ottimi, tanto che gli Usa avevano appoggiato l'ingresso del paese asiatico nell'Organizzazione mondiale del commercio. (Ufficio Stampa)

Lo ha detto l'ex Presidente del Consiglio Romano Prodi a margine del suo intervento al Festival dell'Economia di Trento. L'Europa però non può avere un ruolo in questa guerra perché ancora non siamo una grande potenza. (Il Sole 24 ORE)

All'incontro del 3 giugno, “Usa-Cina: il disordine e del XXI secolo” è andato in scena un confronto aperto tra chi prevede scenari più atlantisti e chi concede ampie chance di predominio al modello cinese. (Il Sole 24 ORE)

Prodi preferisce rispondere con una battuta: «Gli americani ci fanno nuotare ma non gli dispiace se di tanto in tanto beviamo». Ci sono ragioni obiettivo, lo scambio commerciale ha un rapporto di 1 a 10: La Cina non può rinunciare all’Europa e agli Stati uniti (Il Sole 24 ORE)