Terni si stringe a Ilaria: migliaia in piazza contro la violenza sulle donne

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INTERNO

Una marea di luce ha attraversato le strade di Terni lunedì sera, dove migliaia di persone, con fiaccole in mano, hanno ricordato Ilaria Sula, la 22enne uccisa dall’ex fidanzato Mark Antony Samson. L’iniziativa, promossa dalle associazioni femminili e dal Comune, non è stata solo un omaggio alla giovane studentessa, il cui corpo è stato ritrovato in un dirupo alle porte di Roma, ma un corale rifiuto della violenza di genere. Tra i partecipanti, molti portavano striscioni con scritte come "Non una di meno", mentre altri, in silenzio, ascoltavano i discorsi delle rappresentanti dei centri antiviolenza.

Le indagini, intanto, hanno rivelato particolari agghiaccianti. La madre di Samson, durante un interrogatorio in questura durato tre ore, ha ammesso di aver aiutato il figlio a "pulire l’appartamento dal sangue" dopo l’omicidio. La donna, ora indagata per concorso in occultamento di cadavere, ha fornito dettagli che confermano la premeditazione dell’atto, sebbene il 23enne si sia già dichiarato colpevole. Le prove raccolte dagli investigatori, tra cui le tracce ematiche e le riprese delle telecamere, hanno permesso di ricostruire una dinamica che lascia pochi dubbi sulla freddezza del gesto.

I funerali di Ilaria, celebrati nella chiesa di San Francesco, hanno visto una partecipazione straordinaria. Il padre, Flamur, con la voce rotta dal dolore, ha chiesto giustizia: "Chi mi ha tolto mia figlia deve marcire in cella", ha detto accarezzando la bara bianca adorna di fiori. La cerimonia, trasmessa in streaming per permettere a tutti di seguirla, è diventata un simbolo del lutto collettivo di una città che non riesce a capacitarsi di tanta crudeltà.